Messaggio del Parroco don Fabrizio Crotti per la Quaresima 2015

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Il tempo è, per noi, costituito dalle stagioni, dal levar e dal calar del sole, ed ai vari ritmi di riposo e lavoro: è attraverso tali elementi che noi distinguiamo il tempo, almeno quello fisico.

Esiste anche un tempo dello spirito, pure ritmato da tempi liturgici, le stagioni dello spirito che, diversamente da quelle temporali, possono essere seguite o non.

Così dopo il tempo del Natale, viene il tempo del carnevale (inizialmente del tutto ‘laico’) festeggiato dal cristiano come prolungamento della gioia del Natale che ci ha portato una speranzosa e gioiosa visione di vita.

Segue successivamente un tempo di quaresima, generalmente visto come tempo della tristezza, della penitenza e perciò spesso accettato non di buon grado, e talora, ignorato.

In realtà la quaresima è un tempo di grazia, di revisione della nostra vita, di ‘fidanzamento’ con il Signore. Non è a caso che uno dei temi maggiori della riflessione quaresimale sia il “deserto” luogo nel quale Dio ha condotto Israele per renderlo ‘adulto’…per prepararlo ad essere ‘popolo’ e non più servitore… Nel deserto Dio parla al cuore dei suoi profeti, parla a Giovanni il precursore, e parla a Gesù suo amore incarnato per noi.

È nel deserto che Gesù, nello Spirito e nella preghiera, accoglie la volontà del Padre che lo vuole Agnello sacrificato per la salvezza dell’umanità.

È a partire dalla esperienza nel deserto che inizia in Gesù il nuovo popolo di Israele e la comunione rinnovata tra cielo e terra, pace tra regno animale e regno celeste.(v. lett, 1 dom).

Nella morte di Gesù si attuerà questa pace-comunione, la vittoria sul male e sulla morte.

Perché allora continua ad esistere il male, il peccato, le lotte fratricide ecc.?

Ciò che Gesù ci ha offerto, il bene, la pace, la vittoria sul male è un dono non un obbligo. La libertà con la quale Dio ci creato, presuppone che vi sia anche il rifiuto, ciò che spesso purtroppo accade.

L’uomo non è obbligato a compiere il bene, ma gliene è data facoltà se accoglie il dono di Cristo.

Se non lo accoglie è come qualsiasi dono che noi facciamo: una opportunità che è data ma che è reale allorquando se ne fa uso.

La quaresima rappresenta allora un tempo attraverso il quale riflettiamo seriamente sulla nostra vita, le nostre scelte, l’aver accettato in toto o in parte quel magnifico dono che ci è dato dal Cristo: l’opportunità di vivere al di fuori del peccato, di far parte del popolo dei salvati già ora, e dei risorti in futuro.

Non perdiamo dunque questa nuova e meravigliosa opportunità; riprendiamo, se mai fosse stato interrotto, il nostro fidanzamento col Signore perché la sua Pasqua diventi la nostra Pasqua; la sua morte la nostra morte al male; la sua Pace di Risorto sia la nostra pace!

Con schiettezza e sincerità Buona Pasqua a tutti: pace e gioia particolarmente a chi è più tribolato interiormente!

don Fabrizio