Maria Assunta ci indica la meta. Una splendida catechesi di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI

“Maria assunta in cielo ci indica la meta ultima del nostro pellegrinaggio terreno. Ci ricorda che tutto il nostro essere, spirito, anima e corpo, è destinato alla pienezza della vita; che chi vive e muore nell’amore di Dio e del prossimo sarà trasfigurato ad immagine del corpo glorioso di Cristo risorto; che il Signore abbassa i superbi e innalza gli umili. Questo la Madonna proclama in eterno col mistero della sua Assunzione. Che Tu sia sempre lodata, o Vergine Maria! Prega il Signore per noi”.Queste le parole di Benedetto XVI all’Angelus del 15 agosto 2008, dedicato al dogma dell’Assunta, sottolineando che “nel cuore di quelle che i latini chiamavano ‘feriae Augusti ‘, ferie d’agosto – da cui la parola italiana ‘ferragosto’ – la Chiesa celebra l’Assunzione della Vergine al Cielo in anima e corpo”. “Nella Bibbia – ha ricordato nell’occasione il Papa teologo – l’ultimo riferimento alla sua vita terrena si trova all’inizio del libro degli Atti degli Apostoli, che presenta Maria raccolta in preghiera con i discepoli nel Cenacolo in attesa dello Spirito Santo”. “Successivamente, una duplice tradizione – a Gerusalemme e ad Efeso – attesta la sua ‘dormizione’, come dicono gli orientali, cioè il suo essersi “addormentata” in Dio. Fu quello l’evento che precedette il suo passaggio dalla terra al Cielo, confessato dalla fede ininterrotta della Chiesa”.
“Nell’VIII secolo, ad esempio, Giovanni Damasceno – ha continuato Ratzinger – stabilendo un rapporto diretto tra la ‘dormizione’ di Maria e la morte di Gesù, afferma esplicitamente la verità della sua assunzione corporea. Scrive in una celebre omelia: ‘Bisognava che colei che aveva portato in grembo il Creatore quando era bambino, abitasse con Lui nei tabernacoli del cielo’ . Com’è noto, questa ferma convinzione della Chiesa ha trovato il suo coronamento nella definizione dogmatica dell’Assunzione, pronunciata dal mio venerato Predecessore Pio XII nell’Anno 1950”.

“Come insegna il Concilio Vaticano II, Maria Santissima – ha poi raccomandato il grande Papa tedesco – va sempre collocata nel mistero di Cristo e della Chiesa”. In questa prospettiva, “la Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell’anima, è l’immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla quale segno di sicura speranza e di consolazione per il Popolo di Dio in cammino, fino a quando verrà il giorno del Signore. Dal Paradiso la Madonna continua a vegliare sempre, specialmente nelle ore difficili della prova, sui suoi figli, che Gesù stesso Le ha affidato prima di morire in croce. Quante testimonianze di questa sua materna sollecitudine si riscontrano visitando i Santuari a Lei dedicati! Penso in questo momento specialmente alla singolare cittadella mondiale della vita e della speranza che è Lourdes”, ha poi concluso Benedetto XVI confermando di volersi recare nel settembre successivo, come poi avvenne, nel Santuario dei Pirenei.

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