L’ultimo saluto a Don Cesare Baroni

Nel Santuario della B. V. dell’Olmo a Montecchio, sabato 3 luglio, festa di san Tommaso apostolo, con inizio alle ore 9.30 si è tenuta la liturgia per il commiato a Don Cesare Baroni, di anni 84, spirato la mattina di giovedì 1° luglio nell’ospedale di Montecchio, dove era stato ricoverato dalla Casa del Clero il 18 giugno scorso, per un aggravamento delle sue condizioni. Ha presieduto la celebrazione eucaristica il Vescovo Adriano, con a fianco l’Ausiliare Lorenzo, che ha tenuto l’omelia, avendo conosciuto bene Don Cesare in Seminario sia come seminarista poi come Insegnante e Rettore per ben vent’anni, tra il 1984 e il 2004 Concelebravano 25 preti, tra cui i compagni di Ordinazione, Don Giuseppe Bottazzi, Don Angelo Foroni, Don Pietro Ganapini; mancava solo Don Ugo Termanini, impedito a muoversi da Sassuolo per le condizioni di salute. Affiancavano il Vescovo, il diacono permanente Aris Vinceti, in servizio pastorale all’ospedale di Montecchio, e il diacono seminarista Stefano Borghi, in servizio pastorale a S. Agostino. Ha animato il canto la comunità monastica delle Serve di Maria, ed erano presenti molte Suore Dorotee del locale convento. Con il direttore Enzo Golinelli e diversi volontari della Casa San Giuseppe, c’erano due delle Suore indiane dell’Imitazione di Cristo, che seguono con amore i nostri preti nell’annessa Casa del Clero. Il Vescovo, in apertura della celebrazione, si è così rivolto ai presenti: Il nostro Don Cesare ha chiuso la sua esistenza terrena alla vigilia del 60° di Ordinazione presbiterale, quando ha consacrato la sua vita al servizio della Chiesa. Sappiamo quanto questa offerta di sé abbia significato per Don Cesare seguire Cristo nella Passione, fino all’ultimo: all’ospedale di Montecchio, quando sono andato subito a trovarlo, mi ha riconosciuto e ha chiesto: “Ho sete”, come Gesù sulla Croce. Siamo qui, come Chiesa, a dare l’ultimo saluto a Don Cesare: i Vescovi, i sacerdoti, la casa del clero in Seminario, e la casa del clero “S. Giuseppe”, dove era accolto ormai da sei anni dal parroco don Vasco, da mons. Fabiano, dalle Suore e dal Personale. Con il fratello e la sorella, i familiari, si uniscono alla preghiera le Monache del Santuario, le Suore Dorotee, i sacerdoti come lui originari di san Martino in Rio, come anche quelli di S. Giorgio, S. Agostino, Bibbiano, dove don Cesare volentieri si prestava per le Confessioni. Oggi la Chiesa festeggia san Tommaso, l’Apostolo — dopo il dubbio — della fede grande nel Risorto: questa fede chiediamo anche per noi in questa liturgia di commiato. Dopo l’omelia veramente appropriata dell’Ausiliare Lorenzo, così don Cesare è stato ricordato nella preghiera dei fedeli: – Benedetto sei tu o Dio, che hai scelto l’apostolo Tommaso e la sua testimonianza della risurrezione è giunta fino a noi: rendi partecipe della gloria del Signore risorto il nostro fratello Don Cesare. Preghiamo. – Benedetto sei tu Signore, Pastore eterno del tuo popolo, che sessant’anni fa hai affidato al nostro don Cesare il ministero presbiterale e lo hai sorretto con la tua grazia nelle diverse prove dolorose della vita: sostieni i nostri sacerdoti e diaconi, in particolare quelli più anziani e in difficoltà. Preghiamo. – Benedetto sei tu, Signore, che scegli gli umili e i piccoli per manifestarti: ti rendiamo grazie per il bene che hai compiuto tramite Don Cesare, in particolare nel ministero della confessione e della preghiera. Preghiamo. – Benedetto sei tu, Signore, sorgente di ogni ministero: proteggi il nostro Seminario, dove Don Cesare ha vissuto per tanti anni, offrendo e ricevendo amicizia, e ti chiediamo di non far mai mancare il dono di giovani che si consacrano al servizio della nostra Chiesa. Preghiamo. Il rito di commiato, con tutti i sacerdoti intorno alla salma di Don Cesare è stato presieduto dall’Ausiliare Lorenzo; il feretro, portato a spalla da quattro sacerdoti e seguito dai Vescovi, ha lasciato il Santuario mariano al canto commovente di “Andrò a vederla un dì”. Don Cesare, accompagnato dal cappellano della Casa del Clero, mons. Fabiano Tortella, e dai familiari, è stato portato al camposanto di San Martino in Rio, per la sepoltura vicino ai suoi cari.

fonte: web diocesi