L’udienza. Il Papa: giovani controcorrente rispetto ai nazionalismi chiusi

Il Papa in Aula Paolo VI per l'udienza generale di oggi (Ansa)

Il Papa in Aula Paolo VI per l’udienza generale di oggi (Ansa)

da Avvenire

È stata dedicata al resoconto del recente viaggio apostolico a Panama per la Giornata mondiale della gioventùl’udienza generale di papa Francesco stamani in Aula Paolo VI. Dopo i ringraziamenti alle autorità, ai vescovi e a tutti i volontari «che erano tanti», Francesco ha ripercorso i momenti salienti dei giorni trascorsi a Panama. IL TESTO INTEGRALE

Quei bambini innalzati e l’inverno demografico in Europa

«Una cosa che mi ha colpito tanto» ha esordito il Papa, è stato vedere che «la gente alzava con le braccia i bambini quando passava la papamobile, come a dire “ecco il mio orgoglio, ecco il mio futuro”. Ho pensato: quanta dignità in questo gesto e quanto è eloquente per l’inverno demografico che stiamo vivendo in Europa». «L’orgoglio di quella famiglia – ha insistito il Papa – sono i bambini. L’inverno demografico senza bambini è duro».

Giovani controcorrente rispetto ai nazionalismo conflittuali

Francesco ha ricordato che agli incontri con i giovani se ne sono intrecciati altri con la realtà del Paese. «Tutto è stato come contagiato e amalgamato dalla presenza gioiosa dei giovani. Una festa per loro e una festa per Panama e per tutta l’America centrale».

Nei giorni precedenti l’arrivo del Papa a Panama si sono tenuti gli incontri dei giovani dei popoli nativi e di quelli afroamericani. «Hanno fatto cinque giorni di incontro. Loro hanno aperto la porta alla Giornata mondiale. L’America Latina è meticcia» ha ricordato Francesco. «Poi con l’arrivo dei gruppi di tutto il mondo si è formata la sinfonia di volti tipica di questo evento». «Vedere tutte le bandiere sfilare insieme, danzare nelle mani dei giovani gioiosi di incontrarsi è un segno profetico, un segno controcorrente rispetto alla triste tendenza odierna ai nazionalismi conflittuali, che alzano dei muri, e si chiudono all’universalità, all’incontro fra i popoli. È un segno che i giovani cristiani sono nel mondo lievito di pace».

«Porto sempre con me una Via Crucis tascabile»

Tra le tappe della Gmg «c’è sempre la via Crucis. Lì si impara l’amore paziente, silenzioso e concreto». «A me piace tanto fare Via Crucis – ha confidato Francesco – perché è a tre, con Maria dietro Gesù. E sempre porto con me per farlo in qualsiasi momento una via Crucis tascabile che mi ha regalato una persona molto apostolica a Buenos Aires. Fate Via Crucis – ha esortato – perché è seguire Gesù con Maria sulla via della Croce. Si impara l’amore paziente, silenzioso e concreto».

I giovani «sono l’oggi, non il domani»

Il pensiero del Papa è poi andato ai tanti giovani vittime di diverse forme di schiavitù e di povertà. A Panama li ha incontrati, in particolare, durante la liturgia penitenziale in carcere e nella visita alla Casa Famiglia Buon Samaritano che ospita giovani ammalati di Aids.

Culmine della Gmg, ha proseguito, sono state la Messa e la veglia con i giovani. «Nella veglia si è rinnovato il dialogo vivo con ragazzi e ragazze capaci di entusiasmo ma anche di ascolto. La mattina di domenica, nella grande celebrazione eucaristica finale, Gesù risorto ha parlato ai giovani del mondo chiamandoli a vivere il Vangelo nell’oggi». Infatti i giovani «non sono il domani, sono l’oggi»: un oggi che prepara il domani.

Francesco ha quindi ricordato che molti giovani nel mondo mancano di cose essenziali: l’istruzione, il lavoro, la famiglia. «L’incontro con tutti i vescovi dell’America Centrale è stato per me momento di speciale consolazione. Possa la famiglia della Chiesa – ha concluso – attingere dallo Spirito Santo sempre nuova fecondità perché si diffonda sulla terra il pellegrinaggio dei giovani discepoli e missionari di Gesù Cristo».

Al momento dei saluti il Papa, tra gli applausi del fedeli, ha ricordato che la prossima Gmg, nel 2022, «parlerà in portoghese». L’appuntamento infatti è a Lisbona.