Libri di testo: passo e studio

Al «Mottura» di Caltanissetta la scuola presta i libri agli studenti che a fine anno si impegnano a restituirli. Perché altri possano utilizzarli. Evitando spese


O
gni settembre son dolori: ma quanto costano questi libri! Dal 4 al 6 per cento in più, secondo le associazioni dei consumatori, per l’anno scolastico che sta per cominciare. Ma c’è qualcuno che i testi per la scuola non li compra affatto. Possibile? All’Istituto Mottura di Caltanissetta, in Sicilia, (Tecnico industriale e Scientifico tecnologico) il preside e i suoi colleghi hanno adottato lo stile delle biblioteche: comprano loro i libri e li danno in prestito agli alunni, che si impegnano a tenerli con cura e a restituirli a giugno. Geniale, soprattutto per le tasche delle famiglie, che in questo modo risparmiano almeno 350 euro ogni anno. Il progetto si chiama «Liberi libri» e tutti i 700 studenti hanno aderito, firmando un vero e proprio contratto con la scuola – si chiama comodato d’uso – pagando un piccolo contributo (50 o 20 euro, a seconda della classe) e promettendo di non rovinarli. E qui sorge il primo problema: come si fa a studiare senza sottolineare, evidenziare, annotare, pasticciare…? «Ma no, non è un problema – risponde a Popotus il professor Nicola D’Antoni, referente del progetto – i ragazzi mettono la copertina di plastica e sottolineano con la matita, poi a fine anno cancellano tutto». Davvero a giugno i libri tornano indietro in buono stato, pronti per passare di mano, a settembre, ad altri alunni? «Diciamo che i ragazzi li riconsegnano in condizioni discrete – continua il prof D’Antoni – comunque noi li controlliamo tutti, se c’è bisogno li reintegriamo. Ma durante l’anno facciamo agli alunni molte raccomandazioni…».

popotus 4 settembre 2010