Lettera pastorale sui suicidi tra gli aborigeni. Per arginare il dolore

L’Osservatore Romano 

L’aumento dei suicidi tra gli aborigeni, soprattutto giovani, ha spinto i vescovi australiani a dedicare loro una lettera pastorale in occasione della giornata per le popolazioni indigene e gli isolani dello Stretto di Torres che si svolgerà il 7 luglio, in cui si esortano tutti, laici e cattolici, a fare il possibile per arginare questo tragico fenomeno.
«Il suicidio è spesso l’ultima goccia di un accumulo di infelicità e dolore — è scritto nella lettera — conseguenza di espropriazioni, deportazioni e violenze subite dagli aborigeni e dagli isolani dello stretto di Torres che non può lasciarci indifferenti ma ci spinge all’azione». Per questo esistono molte realtà in Australia che si adoperano per fronteggiare la situazione, tra cui enti governativi, comunità, organizzazioni della Chiesa e altri gruppi. Con una tale sinergia, spiegano i presuli nel documento, è possibile porre un freno ai suicidi, seguendo anche cinque principi-chiave: l’incoraggiamento alla collaborazione per ottimizzare i risultati da parte delle organizzazioni già coinvolte; un reale rispetto del principio di autodeterminazione; il primato del bene comune al centro di tutti gli sforzi; una reale motivazione a migliorare le condizioni di questi popoli, senza secondi fini; la consapevolezza che prevenzione e cura sono entrambe necessarie. Una parte della lettera è stata inclusa all’interno di un video, pubblicato sulle principali piattaforme social dei network cattolici, al fine di garantire una maggiore diffusione del messaggio.
L’Osservatore Romano, 1° – 2 luglio 2019