LILLI GENCO – Avvenire
«Nel primo anno dedicato all’emergenza educativa, la Chiesa di Trapani prova a lanciare un sasso e a mettersi in gioco assieme ai giovani ». Con queste parole il vescovo di Trapani, Francesco Miccichè, ha consegnato il vademecum per il nuovo anno pastorale a 60 giovani che hanno contribuito all’elaborazione dello strumento di lavoro partecipando ai laboratori tematici tenuti durante una tregiorni residenziale, che si è tenuta nei primi giorni di luglio a Valderice. Da questa esperienza di confronto aperto in cui i giovani sono stati i protagonisti assieme al vescovo e ai responsabili degli uffici di curia, ad alcuni esperti (come il responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile don Nicolò Anselmi, docenti universitari, pastoralisti e psicologi) è nato il vademecum. Il volume, dopo un’introduzione del vicario generale monsignor Liborio Palmeri, si apre con una lettera pastorale del vescovo dal titolo «E fissatolo lo amò», in cui Miccichè afferma che la Chiesa e la società hanno un debito nei confronti dei giovani. «È l’ora di riconoscere lo spazio e il valore della componente giovanile che preme, incalza, scalpita, grida il proprio disagio, il proprio bisogno di senso, la propria insoddisfazione. Scegliamo di ascoltali e di lasciarci cambiare », invita il presule. Il vademecum, poi, si divide in aree tematiche con alcuni progetti che delineano le iniziative che la Diocesi metterà in campo, con e per i giovani, nel corso del prossimo anno: il progetto Gio.N.A., il progetto Oasi e il progetto Adonai per l’area umanistico-pastorale con momenti dedicati alla formazione e alla vita spirituale e, per l’area socio-culturale il progetto Paideia con iniziative nel campo dell’educazione e della scuola e il progetto Polis per la formazione ai temi della cittadinanza e della Dottrina sociale della Chiesa. Proposte semplici che hanno il valore aggiunto di essere state formulate dai giovani che, in un confronto ancora aperto, continuano il loro dialogo sul sito internet Facebook.com. «L’esperienza dei laboratori con i giovani ha evidenziato i meriti di uno stile di tipo sinodale e, per la gioia e l’impegno corale che l’ha caratterizzata, ha rimarcato la convinzione comune che i giovani possiedono una ricchezza interiore e una energia enormi, le quali, messe a servizio del Vangelo, possono davvero essere un elemento trasformante e vitalizzante della routine pastorale – scrive il vicario Liborio Palmeri –. Da questi 60 ragazzi si può partire per un cammino dentro cui coinvolgere quelli più grandi e soprattutto tanti altri giovani lontani dalla comunità ecclesiale. Naturalmente occorre un cammino di apertura di tutte le realtà ecclesiali della diocesi verso le problematiche giovanili avendo il coraggio di rischiare in una pastorale difficile e poco gratificante nei suoi risultati immediati, ma vero ponte gettato verso il futuro; perché il futuro non sia quello di una volta ma migliore». L’ultima parte del volume è dedicata alla definizione della struttura della Pastorale giovanile diocesana e ai contributi degli esperti. Tra questi appare un’interessante indagine sull’associazionismo giovanile in provincia di Trapani a cura di Ignazia Bartholini, docente di sociologia della devianza all’Università di Palermo, e un approfondimento sulla funzione genitoriale e l’emergenza giovanile dello psicologo Antonio Bica. «Ai giovani vorrei rivolgere l’invito a non lasciarci tranquilli, a pungolarci per non abbassare la guardia, per costruire un mondo più giusto e fraterno, una Chiesa più credibile, un cristianesimo di sostanza e e non di facciata», conclude il vescovo.