L’educazione, impegno che chiama la comunità

DI VINCENZO GRIENTI
Lavorare in rete per valorizzare la ricchezza della pluralità di approcci educativi e riscoprire figure educative credibili. È uno dei numerosi input lanciati durante il Laboratorio di pastorale giovanile per seminaristi che si conclude oggi al Centro Giovanni Paolo II di Loreto. «Venite e vedrete» è il titolo del percorso proposto a quarantasei futuri sacerdoti provenienti da tutta Italia. Promosso dal Servizio per la pastorale giovanile in collaborazione con l’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università e il Servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica della Cei, il laboratorio ha come intento quello di «stimolare una riflessione sul grande tema dell’educazione che è la prospettiva di fondo degli orientamenti pastorali del decennio 2010-2020», spiega don Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei. «Il tempo del Seminario è insostituibile nel far crescere doti umane e spirituali, che poi – aggiunge – dovranno trovare espressione in parrocchia, negli oratori, nelle varie aggregazioni ecclesiali, nell’insegnamento della religione cattolica nella scuola». Una Si conclude oggi a Loreto il laboratorio Cei di pastorale giovanile per i seminaristi Fra i relatori don Anselmi, don Barbaro, don Viviani e Diaco. «Coltivare alleanze che uniscano parrocchia, scuola e aggregazioni laicali» sfida educativa che, secondo Ernesto Diaco, vice direttore del Servizio nazionale per il progetto culturale della Cei, può essere articolata su tre obiettivi di fondo: «Ravvivare il dono educativo che è in noi. La comunità cristiana educa a partire dalla consapevolezza di un dono ricevuto; a partire da esso, la comunità avverte la gioia e la responsabilità di dare voce ed espressione alla dedizione sperimentata; di far intravedere la prospettiva della vita buona e bella toccata con mano e di generare ad essa. Educare non è solo un impegno possibile, ma è una vocazione per cui riceviamo la grazia, un cammino di santità, una risposta d’amore al ‘sì’ di Dio, per cui diventiamo la Chiesa del ‘sì’ all’uomo, alla sua vita, alla libertà, alla ragione, all’amore. Inoltre – aggiunge Diaco – è importante curare la qualità educativa della vita cristiana intera. L’educazione ha bisogno di un requisito essenziale: la qualità della vita della comunità e la sua capacità di entrare con le persone in una relazione che faccia crescere». Infine, «occorre riscoprire la grande tradizione educativa cristiana, anche locale, che si presenta in gran parte come santità educativa». Don Maurizio Viviani, direttore dell’Ufficio per l’educazione, la scuola e l’università della Cei, riflettendo sulla pastorale scolastica e universitaria, ha posto l’accento sull’importanza di «educare accompagnando» e ha evidenziato quattro «ingredienti» essenziali nell’educare: «La passione, l’impegno, la competenza e il dono». Don Viviani ha anche richiamato ad alcune «attenzioni pastorali» come quella di «coltivarsi intellettualmente e coltivare la passione per lo studio, aggiornandosi. Coltivare l’interesse per il mondo della scuola e dell’università» e dare il proprio contributo per fare della scuola e dell’università un «tempo di grazia». Di «esperienza di alleanza» ha parlato don Teresio Barbaro dell’Ufficio per l’educazione, la scuola e l’università della Cei. Per il sacerdote, « possibile vivificare la spinta educativa e la presenza della Chiesa negli atenei» avendo a cuore l’urgenza di «ri-collocare la figura del presbitero in tali ambienti dopo che, per molto tempo, essa si è allontanata da coloro che quotidianamente mettono a disposizione della formazione dell’intelligenza e dell’umanità dei giovani universitari competenze e professionalità». Nel corso delle giornate laboratoriali i seminaristi hanno incontrato i rappresentanti di alcune aggregazioni laicali giovanili. Il primo settembre alla celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Fermo, Luigi Conti, alla quale è seguita una veglia di preghiera nella Santa Casa di Loreto. Ieri il gruppo si è trasferito a Pesaro per incontrare l’arcivescovo Piero Coccia e i responsabili dell’Ufficio diocesano per l’educazione, la scuola e l’università dell’arcidiocesi di Pesaro. Oggi la presentazione dei lavori di gruppo, le conclusioni e le prospettive pastorali tracciate da don Nicolò Anselmi e da don Maurizio Viviani.

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