Le famiglie risorsa per l’Italia in crisi

Nel 2013 a Torino la prossima Settimana sociale dei cattolici

Roma, 3. L’urgenza di rilanciare l’insegnamento della Chiesa, a partire dalla riflessione sul ruolo fondamentale della famiglia. È l’indicazione che farà da sfondo alla quarantasettesima edizione della Settimana sociale dei cattolici italiani, in programma dal 12 al 15 settembre 2013, a Torino. Alla conferenza stampa di presentazione, svoltasi ieri nel capoluogo piemontese, il Presidente del Comitato scientifico e organizzatore, l’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, ha spiegato che la prossima Settimana sociale sarà l’occasione per affermare anzitutto “che la famiglia può e deve essere una risorsa fondamentale per il futuro del Paese e quindi portatrice di speranza”. L’Italia, ha sottolineato il presule, “ha bisogno di riscoprire la famiglia come soggetto primario della società civile, portatrice di diritti educativi e sociali che le vanno riconosciuti in modo adeguato e concreto”, puntualizzando anche che “non si tratta di concessioni ma di riconoscimenti”.
In questi ultimi anni, è stato osservato, alle famiglie italiane “si è chiesto e si chiede sempre molto”, in campo sociale, educativo ed economico, nonostante che esse scontino ritardi maggiori, per quanto concerne il sostegno politico e legislativo, rispetto ad altri Paesi europei. L’arcivescovo Miglio ha inoltre ricordato che la crisi demografica “ha e avrà ricadute e tempi lunghi” sulla situazione generale del Paese. Per questo, ha evidenziato, “i giovani debbono essere messi nelle condizioni e incoraggiati a progettare per tempo la loro vita e a formare una famiglia”. In questo contesto, è l’auspicio del presule, i cattolici sono chiamati “a testimoniare che la via impegnativa della famiglia fondata sul sacramento del matrimonio è via di gioia, di amore pieno, come sanno e sperimentano molte famiglie, che sono un vero e proprio lieto annuncio con la loro esperienza, nonostante le difficoltà e la presenza della croce, secondo la parola del Vangelo”.

(©L’Osservatore Romano 4 ottobre 2012)