“Mentre leggo l’enciclica Laudato si’ sono pienamente consapevole che si tratta di uno dei documenti più importanti di questo XXI secolo ancora giovane, sia a causa del suo autore, Papa Francesco, sia per il tema: l’insopportabile sofferenza del pianeta”. Lo scrive il regista Wim Wenders in un articolo sul documento pontificio, pubblicato oggi da “L’Osservatore romano”. “Mi coinvolge nel profondo, tanto che non riesco a interrompere la lettura. E poi mi rendo conto che ciò che mi colpisce, ciò che mi tocca di più in questo testo è il tono! Il modo in cui penetra con dolcezza nella mia mente…”. “A volte l’autore scende su un terreno familiare, senza mai pretendere di sapere più di quello che già sappiamo, ma lo fa con tale passione e convinzione che il semplice flusso dei pensieri, la complessità e la determinazione del ragionamento sono trascinanti e ci uniscono in un’unica convinzione: ora o mai più! Il danno arrecato alla Terra – dice Wenders – è un danno fatto a noi stessi”. “Non è che quando finisci di leggere l’enciclica ne saprai necessariamente più di prima. Non è un testo ricco di nuovi dati e intuizioni sorprendenti, eppure, da quella lettura esci arricchito e in realtà sai di più. Con molte cose di cui prima eri consapevole ora hai un rapporto diverso: d’ora in poi apparterranno alla tua vita in senso profondamente esistenziale. Sei più convinto che mai, perché l’anima stessa ha inteso che proteggere il pianeta è una delle questioni più scottanti del nostro tempo”.

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