L’addio a Tonini «Un pacificatore provocante»

Il cardinale Ersilio Tonini, arcivescovo emerito di Ravenna e Cervia scomparso nella notte di domenica a 99 anni, è stato “un pacificatore provocante, un riconciliatore coraggioso, amato e compreso dalla gente”. Anche dalle persone “lontane”, soprattutto “senza pregiudizi”. Così, in un passaggio della sua omelia funebre, l’arcivescovo di Ravenna e Cervia, Lorenzo Ghizzoni, ne ha ricordato la figura. Nel tratteggiare il profilo del cardinale Tonini, che “prima di tutto è stato un prete e un vescovo, semplicemente”, Ghizzoni non ha mancato di sottolineare come per Tonini “annunciare, illuminare, predicare e comunicare siano state parole importanti della sua vita. Il modo per fare arrivare il messaggio a tutti è stata la sua preoccupazione”.

Duomo di Ravenna gremito, tantissimi i ravennati che si sono stretti sotto le volte della cattedrale per l’ultimo saluto al cardinale Tonini. Presenti il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, il prefetto della città romagnola, Bruno Corda, il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli e il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, in rappresentanza del Senato. A celebrare il funerale, delegato dalla Santa Sede, il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano (e suo successore alla guida del cda di Avvenire), al fianco dell’arcivescovo Ghizzoni, di arcivescovi, vescovi e diverse centinaia di sacerdoti.

Il feretro, accolto in cattedrale dal gonfalone della Regione Emilia-Romagna e dai gonfaloni di tanti Comuni emiliano romagnoli, è giunto in processione dalla struttura Opera Santa Teresa, dove Tonini viveva da anni, accompagnato dal silenzio e dalla commozione di tanti suoi concittadini.

Prima di iniziare la celebrazione funebre, il cardinale Tettamanzi ha letto un telegramma inviato da papa Francesco in cui il Santo Padre ha ricordato “con profonda ammirazione la feconda e molteplice attività
apostolica” di Tonini nell’arco della sua vita. Fuori dalla camera ardente, un profilo del cardinale Tonini è stato tratteggiato dal nipote Giancarlo, figlio di uno dei fratelli. “Ci mancherà tantissimo – ha raccontato – per le sue
idee e il suo modo di vedere la vita come un disegno provvidenziale e, quindi, di dispensare gioia. Anche se era diventato famoso – ha concluso il nipote –  ha sempre mantenuto l’umiltà di chi viene da una famiglia semplice con tanti fratelli”.

avvenire.it