La Via Crucis delle famiglie

Cristo Risorto di fra Silvio Bottes

La Via Crucis di questa settimana incrocia la sensibilità delle famiglie, qui e nel mondo intero, ma soprattutto, all’approssimarsi della Settimana Santa, lascia già intravedere la Luce del Risorto.

I STAZIONE

GESU’ LAVA I PIEDI AI DISCEPOLI

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.

Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri (Giovanni 13, 3-5;12-13).

Mentre all’interno delle nostre società europee monta l’ostilità nei confronti di quanti arrivano da lontano, cresce la sensibilità dei più giovani che spesso arrivano a sfidare le scelte degli adulti. Un esempio è la raccolta di biglietti per il trasporto pubblico offerto ai migranti per dar loro il modo di raggiungere le sedi di lavoro o di studio: un’iniziativa delle comunità parrocchiali trentine sostenuta soprattutto dai giovani, segno di solidarietà all’interno di un’unica famiglia umana cui sta a cuore la sorte dei più deboli.

Signore, nella famiglia i nostri figli hanno condiviso tutto, hanno imparato la gratuità dei gesti quotidiani, ma soprattutto il senso dell’essere “fratelli” e dell’andare incontro alle necessità nel momento del bisogno. Sostienili nel loro impegno di testimonianza, fa’ che continuino a riconoscerti nel volto del fratello, che siano capaci di gesti profetici e controcorrente, senza timori di sorta.

Padre Nostro …

II STAZIONE

GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: “Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!”. E tutto il popolo rispose: “Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli” (Mt 27,24-25).

“Anche se cerchiamo di ignorarlo, la schiavitù non è qualcosa di altri tempi” ha affermato chiaramente Papa Francesco in occasione dell’ultima Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di Persone. “Di fronte a questa realtà tragica – continua il Pontefice – nessuno può lavarsi le mani se non vuole essere, in qualche modo, complice di questo crimine contro l’umanità. Non possiamo ignorare che oggi esiste la schiavitù nel mondo, tanto o forse più di prima. Preghiamo per l’accoglienza generosa delle vittime della tratta delle persone, della prostituzione forzata e della violenza”. Come sempre le parole di Papa Francesco sferzano le nostre coscienze e mettono a nudo la debolezza di buona parte della società che si convince che basti chiudere i porti e le frontiere per risolvere il “problema”. Quello che non vediamo non esiste. Cristo con il suo stesso sacrificio ci esorta invece ad aprire i nostri occhi e il nostro cuore per offrire aiuto a queste vittime e ridare loro dignità umana.

Santa Giuseppina Bakhita, da bambina sei stata venduta come schiava e hai dovuto affrontare difficoltà e sofferenze indicibili … aiuta tutti quelli che sono intrappolati nella schiavitù. A nome loro, intercedi presso il Dio della Misericordia, in modo che le catene della loro prigionia possano essere spezzate. Possa Dio stesso liberare tutti coloro che sono stati minacciati, feriti o maltrattati …Aiuta tutti i sopravvissuti affinché possano guarire le proprie ferite … (da La Preghiera per le vittime della tratta)

Padre Nostro …

III STAZIONE

GESU’ CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» (Mt 11,28-30).

E’ facile abbattersi quando le cose vanno male, rimuginare su quanto riteniamo sia ingiusta la vita e come la sfortuna si accanisca su di noi. Ma se avvertiamo la presenza di Dio, se riusciamo a capire che Dio ci è vicino in particolare nei momenti in cui ci sentiamo più soli, ecco che allora il peso che dobbiamo portare diventa leggero. Il nuovo giogo che ci propone Gesù è diverso dal giogo che ci impone il mondo, Gesù non ci vuole schiacciare, ci chiede solamente di accogliere la sua parola e di lasciare che Lui ci affianchi come compagno di strada.

Rimani con me, Signore: poiché tu sai con quanta frequenza io ti abbandono.
Rimani con me, Signore: perché tu sei la mia vita e senza di te si affievolisce il mio fervore.
Rimani con me, Signore: perché tu sei la mia luce e senza di te rimango nelle tenebre.
Rimani con me, Signore: perché oda la tua voce e la segua.
Rimani con me, Signore: perché voglio amarti molto e vivere sempre insieme a te.
Rimani con me, Signore: e con tutta la mia famiglia perché viviamo uniti nel tuo amore
e un giorno tutti insieme, cantiamo le tue lodi per l’eternità. Amen.

(Papa Giovanni Paolo II)

Padre Nostro …

IV STAZIONE

GESU’ È AIUTATO A PORTARE LA CROCE DA SIMONE DI CIRENE

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo: 
perché con la tua santa croce hai redento il mondo

Mentre conducevano via Gesù, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. (Lc 23,26)

Dopo settimane di piogge torrenziali e alluvioni, una vasta area tra Mozambico, Zimbabwe e Malawi è stata colpita dal ciclone Idai. Nonostante le cifre ufficiali siano ancora in aggiornamento, la situazione sul posto è definita “terrificante”, vengono stimate oltre 1000 vittime e circa 2 milioni di persone, più della metà delle quali sono bambini, sono rimaste senza casa. Mancano cibo, acqua potabile, medicinali e assistenza sanitaria. Nel prossimo futuro si temono epidemie di colera e malaria. A sostegno di queste popolazioni disperate tanti volontari, anche dalle nostre parrocchie, stanno portando assistenza umanitaria e sanitaria, tante persone stanno cercando di aiutare a portare il peso della “croce” di questi nostri fratelli lontani.

Signore, aiutaci ad aprire il nostro cuore a questa umanità annientata, aiutaci a vedere il tuo volto nei volti dei bambini atterriti nella devastazione di quelle terre, ti preghiamo di vegliare e avere misericordia dei medici e del personale umanitario presenti nelle zone colpite che rischiano la propria vita per salvare quella degli altri (papa Francesco)

Padre Nostro …

V STAZIONE

GESU’ INCONTRA SUA MADRE, LA VERONICA E LE ALTRE DONNE

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo: 
perché con la tua santa croce hai redento il mondo

Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori” (Luca 2,34-35).

Esistono famiglie che convivono da sempre con la malattia e il ricorso alle cure mediche: un figlio disabile, una mamma con una patologia cronica, un incidente grave … ma oggi, avanzando negli anni, ci sono sempre i nonni ad aver bisogno di aiuto, talvolta anche di mani (e/o spazi) esterni alla propria casa. I tempi, già ristretti, delle famiglie si fanno convulsi e soprattutto per coloro per cui la malattia è qualcosa di inedito il rischio è di soccombere.

Signore, non eravamo pronti a questa situazione: i nostri genitori erano i nonni cui far riferimento per ogni evenienza, autentici “larici” che resistevano alla tormenta. Ora non è più così e ci sentiamo impotenti di fronte alla loro lenta “presa di distanza” dalla vita precedente. Aiutaci a condividere con i nostri figli lo strazio quotidiano di chi non è più in grado di compiere le comuni mansioni, di riconoscere i suoi familiari, talvolta neppure di rivolgere a Te una preghiera …

Padre Nostro …

VI STAZIONE

GESU’ IN CROCE, AI SUOI PIEDI MARIA E GIOVANNI

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé (Giovanni 19,25-27).

Il piccolo Eric, 18 mesi, è morto schiacciato contro un muretto da un mezzo agricolo mentre veniva accompagnato dalla zia nel suo passeggino, felice dei primi raggi del sole di primavera. Due diciottenni a poche ore di distanza l’uno dall’altro sono vittime di due incidenti sulle nostre strade di montagna.

Signore, la casa non ha più luce senza la presenza di nostro figlio che la colorava di vita e felicità. Tu l’avevi affidato a noi come genitori, ma ora non riusciamo a perdonarci di non aver fatto abbastanza per custodirlo. Ora tocca a Te vegliarlo per l’eternità, a noi il ricordo di un dono grande di cui dobbiamo ringraziare perché gli anni attraversati con lui hanno fatto crescere la nostra famiglia nella condivisione e nell’amore reciproco. Ma Ti preghiamo: concedici di poterlo incontrare un giorno nella Tua Pace, perché Tu sei il Padre dei Cieli e noi i suoi genitori terreni.

Padre Nostro …

VII STAZIONE

GESU’ VIENE DEPOSTO NEL SEPOLCRO

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo: 
perché con la tua santa croce hai redento il mondo

«Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino vi era un sepolcro nuovo, in cui nessuno era stato ancora deposto. Là deposero Gesù» (Gv 19,41-42).

Il colera continua propagarsi nello Yemen «come il fuoco nella foresta». Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo in soli 3 mesi sono già 200 i morti e 110 mila casi sospetti, di cui più di un terzo bambini sotto i 5 anni. Forte è il timore che il numero di casi continui ad aumentare a causa dell’arrivo anticipato della stagione delle piogge: l’utilizzo di acqua contaminata in agricoltura, la frequente interruzione della corrente elettrica, indispensabile per conservare il cibo minacciano la vita dei più deboli all’interno di famiglie sfollate lontane da casa.

E, in un disastro umanitario annunciato da mesi, continua senza sosta anche il reclutamento dei bambini-soldato. I trafficanti promettono alle famiglie lavori come cuochi o camerieri per 800 dollari al mese, ma i ragazzini (12-14 anni) vengono poi mandati in prima linea: privi di alcun addestramento vanno solo incontro ad una morte certa.

Aiutaci, Signore, ad aprire gli occhi sul mondo perché tante sono le situazioni drammatiche che necessitano del nostro sostegno, ma lasciaci anche alzare la voce per denunciare tutte le storture della politica e dell’economia che si alimentano a spese dei più poveri, la cui esistenza sembra contare meno di niente nell’indifferenza e nell’egoismo del nostro mondo ricco.

Padre Nostro …

VIII STAZIONE

GESU’ E’ RISORTO

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

L’angelo disse alle donne: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto”. 
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: “Salute a voi!”. Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: “Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno” (Matteo 28,5-10).

I nostri figli trovano pian piano la propria strada nello studio e nella professione, ma soprattutto nella vita con speranza e fiducia nel domani. Occorre coraggio per decidere oggi di sposarsi e mettere al mondo dei figli, senza sicurezze, né “ombrelli” di sorta, ma se c’è la fiducia nel futuro e nella Provvidenza, la scelta diventa uno di quei germi di risurrezione in grado di cambiare la società e allontanare il timore che paralizza tanti.

Ti ringraziamo, Signore, per la vita dei nostri figli che un giorno ci hai affidato: li hai guidati verso piccole, grandi scelte, hai fatto scoprire loro la strada sulla quale incamminarsi con la mente e il cuore aperti ai fratelli. Noi abbiamo parlato loro di Te come di un Padre che ama tutti i suoi figli, li abbiamo aiutati a dispiegare le loro ali per volare lontano, a Te il compito di irrobustirle per renderli capaci di testimoniare il Tuo amore là dove saranno chiamati a vivere, in una nuova famiglia o dove tu vorrai. Aiutaci a saper scoprire quanta Luce della tua Resurrezione è penetrata all’interno delle nostre famiglie e a trovare il modo per diffonderla perché ai nostri figli non manchi mai il coraggio di compiere scelte di bene.

Signore, ora te li riaffidiamo, veglia su di loro e su tutta l’umanità.

Resta con noi, Signore, illumina con la tua presenza il nostro quotidiano e i giorni di tutte le famiglie del mondo e donaci la forza di compiere tutto il bene che Tu ci chiedi e di cui siamo capaci

Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare! Quello che ci viene promesso è sempre di più. Non perdiamo la speranza a causa dei nostri limiti, ma neppure rinunciamo a cercare la pienezza di amore e di comunione che ci è stata promessa” (Amoris laetitia n. 325).

Padre Nostro …

Il Signore ci benedica e ci custodisca

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