La veglia in piazza San Pietro conclude la giornata di preghiera e digiuno alla quale Papa Francesco ha invitato credenti e non credenti

Sul silenzio dei potenti e sul rumore delle armi si leva nel mondo la voce delle donne e degli uomini di buona volontà

“Pregate per la pace”. Mentre tantissime persone sono già in cammino verso piazza San Pietro, convocate perché “si alzi forte in tutta la terra il grido della pace”, Papa Francesco lancia attraverso un tweet il suo ennesimo, accorato appello. Quattro parole semplici, essenziali, sintesi di una giornata nella quale la voce dei potenti e il rumore delle armi lasciano spazio alla preghiera, al silenzio, al digiuno.
La piazza si va riempiendo di gente desiderosa di manifestare quel desiderio di pace che unisce persone di razze, culture e religioni diverse. Mentre i responsabili delle nazioni sembrano indifferenti e continuano a disertare l’impegno irrinunciabile del dialogo su questioni di vitale importanza. Il vertice del G20 appena concluso a San Pietroburgo ha confermato infatti le divisioni della comunità internazionale sulla crisi siriana e, soprattutto, sull’intervento armato che il presidente statunitense Barack Obama sembra intenzionato a ordinare e che molti, a partire dalla Russia, in assenza di un’autorizzazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite considererebbero un’aggressione. A ulteriore conferma delle divisioni, il documento finale del summit non contiene alcun riferimento alla crisi siriana, anche se essa ha certamente dominato l’appuntamento.
Di fronte all’immagine offerta da chi governa le nazioni, c’è però quella di un popolo che questa sera, sabato 7 settembre, a partire dalle ore 19, sarà fisicamente, o anche soltanto spiritualmente, riunito in un’unica corale preghiera, fatta di testimonianze, di riflessione, di silenzio, per invocare il dono della pace. A loro si unisce in comunione di spirito – e ha tenuto a farlo sapere – anche Benedetto XVI.
All’inizio della veglia, poco prima dell’arrivo di Papa Francesco, viene riproposto il suo invito durante l’Angelus di domenica scorsa, 1° settembre. Il Pontefice è accolto dal canto del Veni creator, preludio all’intronizzazione dell’immagine della Madonna Salus populi romani. Dinanzi a quell’immagine si recita il rosario, al termine del quale il Papa propone la sua meditazione. Seguono l’esposizione del Santissimo Sacramento e l’adorazione eucaristica, seguita dalla recita dell’Ufficio delle letture. Poi ancora spazio al silenzio e alla preghiera personale, prima che il Santo Padre concluda l’incontro impartendo la benedizione eucaristica.

(©L’Osservatore Romano 8 settembre 2013)