La sorpresa di Papa Francesco

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Osservatore

Il vescovo di Roma in visita ad abitazioni private, carceri, ospedali, case famiglia, per incontrare malati, migranti, tossicodipendenti, detenuti, ex prostitute, e soffermarsi a parlare con loro, come farebbe un amico della porta accanto o come un semplice parroco; spesso seduto a tavola, intorno a una bibita o a un caffè, mentre scherza con bambini e anziani, generando emozioni, pianti di gioia, risate, ma anche momenti di preghiera e di riflessione. Una carrellata di toccanti immagini, molte delle quali mai viste dal pubblico televisivo, scandisce Solo Insieme — La sorpresa di Francesco, docu-film di Gualtiero Peirce, in onda su Raitre lunedì 4 gennaio in seconda serata, a partire dalle 23.15.

Scritto con Orazio La Rocca, vaticanista di lungo corso, è stato realizzato con materiale di ripresa del Centro televisivo vaticano, in gran parte mai trasmesso e custodito nell’archivio di Vatican media. Le musiche di monsignor Marco Frisina e la voce di Nicole Grimaudo accompagnano i vari momenti del racconto, che prende spunto dall’istantanea, ormai storica, di Papa Francesco nella solitudine di piazza San Pietro il 27 marzo scorso, quando sotto la pioggia battente disse al mondo che ora più che mai, nel tempo della pandemia, gli uomini non possono più «andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme», come recita appunto la prima parte del titolo. La seconda, invece, rimanda ai Venerdì della misericordia, nati nel 2015 durante il Giubileo a essa dedicato: da allora, in diverse circostanze, il Pontefice ha incontrato i più bisognosi, in particolare quelli residenti nella “sua” diocesi, presentandosi inaspettatamente, senza essere annunciato né atteso: come per esempio a Torre Spaccata, tra anziani e malati in stato vegetativo; al reparto di neonatologia dell’ospedale San Giovanni; a Boccea, presso il Villaggio SOS per ragazzini in situazioni di disagio; sull’Ardeatina, alla Fondazione Santa Lucia, centro specializzato nella neuro-riabilitazione; all’Eur, dove c’è Casa di Leda, residenza confiscata alla criminalità organizzata che ora ospita detenute con figli minori.

Accompagnato dall’arcivescovo Rino Fisichella — presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, intervistato nel docu-film per aver guidato l’esperienza dei Venerdì della misericordia — Papa Bergoglio ha abbracciato, ha parlato e accarezzato in silenzio; ha guardato, ma ha soprattutto ascoltato storie di dolore e di rinascita, trovando anche la gioia e il sorriso negli occhi di chi lo ha accolto nella propria dimora o tra le mura di una casa-famiglia, in una comunità di recupero, nei luoghi della solidarietà che ospitano i più emarginati.

Una scelta che ha cancellato le distanze, dando ai gesti e all’insegnamento di Francesco il significato più pieno e autentico della parola “misericordia”. Come quando, recandosi nell’agosto 2016 nel popolare quartiere di Pietralata in una struttura per donne salvate dalla strada dai volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII ” — fondata da don Oreste Benzi —, ha chiesto loro perdono per le violenze subite anche da chi si professa cristiano.

di Gianluca Biccini