La religione “tira”: è un “fatto” e a dimenticarlo fa malissimo

Il Papa “uomo dell’anno”. E ieri paginate su «La Suora che fa impazzire il mondo» cantando l’amore per Gesù (Libero, Giornale, Resto del Carlino, ecc. ecc.). Il Foglio (p. 2) titola sulle «Sorelle Rock» e sul Fatto intera rubrica “Twitter dixit” sul «Vero fenomeno della Rete, Suor Cristina». In Tv poi c’è don Matteo e su Repubblica ambiguo nella polemica Michele Serra elogia la modernità di Francesco. Leggi, e trovi che su L’Unità (pp. 1 e 3) Michele Prospero scrive che «la Sinistra deve ritrovare l’anima», ma…Ma proprio a proposito di “anima” e “religione” ti meravigli che tra tantissime pagine e tantissimi illustri ricordi di Enrico Berlinguer nessuno – proprio nessuno, salvo errore od omissione mia – ha ricordato che una delle grandi imprese nella sua azione politica, sia verso il cattolicesimo detto democratico col “Compromesso storico” che verso la realtà della Chiesa con la sua Lettera al vescovo Bettazzi (1977), fu proprio l’apertura fino allora negata o ignorata verso una laicità positiva mostrata con i fatti: dagli “Statuti” del Pci allora fu tolta l’adesione alla filosofia materialista del marxismo-leninismo. Da noi l’antireligione non tira, e mai tirerà: questo è davvero un “fatto”.

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