La parrocchia sia una casa tra le abitazioni

Cominciamo questa settimana un viaggio fra i sei ambiti affrontati nel corso della seconda sessione dei lavori sinodali conclusasi domenica 21 febbraio. Il tema era “La Chiesa, mistero di comunione”. Vocazioni, Vita consacrata, Associazioni e movimenti ecclesiali, Missione, Ecumenismo, Parrocchia; questi gli ambiti in cui si sono divisi i sinodali per i lavori di gruppo.
Partiamo dalla Parrocchia ascoltando Marilena Spadoni, segretaria nel gruppo che ha affrontato questo tema.

Qual è oggi il ruolo della parrocchia visto che, a differenza di una volta, oggi le persone sono molto più "mobili"?
La parrocchia deve sempre più essere inserita nel territorio, attraverso le persone che la frequentano e che poi vivono nei più svariati luoghi. Per questo si parla di “pastorale d’ambiente”. La parrocchia non deve essere l’unico punto di riferimento ma un luogo di sintesi delle esperienze che le persone vivono ad esempio nei luoghi di lavoro. Da qui poi si riparte per portare la propria testimonianza cristiana nei luoghi in cui si passa la maggior parte della propria vita. Per far questo le persone devono però essere ben inserite nel proprio luogo di lavoro, per un laico, alla fine, la vita di tutti i giorni è lì. Così si aiuta tutta la comunità a testimoniare il Vangelo.

Una novità appena nata nella nostra Diocesi è l’organizzazione di alcune parrocchie in Unità pastorali. Com’è stata accolta questa piccola rivoluzione?
È stata accolta molto positivamente, soprattutto dai laici che sono ben contenti di poter contribuire concretamente alla vita della Chiesa aiutando i loro pastori a reggere le Unità pastorali. Non si tratta di una perdita di identità delle parrocchie ma una valorizzazione delle diverse caratteristiche di ognuna. Certamente per arrivare a questo obiettivo è richiesta la corresponsabilità da parte di tutti, a partire dai Consigli pastorali, sia quelli parrocchiali che quelli delle Unità pastorali.
Certamente sarà molto più facile far nascere le Unità pastorali con parrocchie piccole e che confinano. Infatti, nel caso di parrocchie di notevoli dimensioni, si potrebbero avere delle difficoltà legate alla grande mole di lavoro che una parrocchia grande comporta per il parroco.

Nel corso dei lavori è stato affrontato il tema della "pastorale integrata", di cosa si tratta?
È l’annuncio del Vangelo portato avanti da tutti. Se la Chiesa è comunione anche la pastorale della parrocchia e della Diocesi deve mettere in campo tutte le energie disponibili finalizzate allo stesso obiettivo. I diversi movimenti e associazioni devono lavorare in comunione per riuscire a mostrare il volto della Chiesa comunitaria.
Non uniformità, i gruppi continuano a lavorare nel loro specifico ambito, ma le attività di ognuno dovrebbero essere rese note a tutta la comunità e avere anche punti di contatto con il lavoro svolto da altri gruppi. Compito della parrocchia è trasmettere ai movimenti, ai gruppi laicali e agli istituti religiosi presenti nel territorio l’indirizzo pastorale dettato dal vescovo in modo che tutti camminino verso l’obiettivo comune. (di Francesco Ardus – nuovodiario.com)