La Giornata mondiale contro le droghe. E le sostanze vengono «normalizzate»

«Sui territori ci sentiamo soli -­ dice chiaro Luciano Squillaci, presidente della Fict, “Federazione italiana comunità terapeutiche” (l’intervista integrale è nel video qui sotto) -. La sensazione è che ci sia stata una sorta diresa generalizzata di fronte alla questione delle dipendenze, come se l’uso e l’abuso di sostanze, il gioco d’azzardo, le dipendenze comportamentali, la psicosi da internet fossero un male del quale non si può fare a meno, perché parte di una modernità. Che a noi francamente non piace».

La tenaglia è forte e fortemente convincente. Da una parte società e politica che insieme hanno reso le droghe una specie d’innocua abitudine, dall’altra una risposta alle dipendenze inchiodata a quaranta anni fa. Così le tante celebrazioni previste per domani nella “Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico di droga” si svuotano un bel po’ di significati.

Risultati? Un italiano su dieci racconta d’aver provato almeno una volta nella vita una sostanza illegale e mezzo milione di persone sono dentro con tutti i piedi la dipendenza da una sostanza (o più), racconta l’ultima Relazione al Parlamento.

Un’occhiata veloce all’Europa? La cocaina è lo stimolante illecito più consumato, più o meno 2,3 milioni di giovani adulti (da 15 a 34 anni) l’ha usata nell’ultimo anno, annota l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze.

E se diminuiscono le nuove sostanze psicoattive individuate, aumentano i danni. Come quelli legati ai nuovi cannabinoidi sintetici e ai nuovi oppiacei sintetici, tra cui intossicazioni acute e decessi.

I cannabinoidi sintetici, spesso venduti come «miscele di erbe da fumare», sono state le nuove droghe più frequentemente sequestrate nel 2016. Crescono anche i nuovi oppiacei sintetici di elevata potenza, che imitano gli effetti degli oppiacei di origine naturale (ad esempio eroina e morfina).