La forza invincibile della famiglia

L’effetto straniante, del sintetico ed efficace “Finché legge non vi separi”, proposto domenica da Speciale Tg1 è quello di far sentire la forza invincibile della “famiglia”, di quei legami che le mode trasgressive di oggi vogliono annullare o confondere e che invece, in bene e anche nel male, si rivelano saldi di fronte alle realtà concrete. È in corso nei nostri tribunali, come risulta dai dati statistici, mezzo milione di procedimenti giudiziari per separazioni coniugali: conflitti in costante aumento, che in quindici anni sono raddoppiati, malgrado il costo (dieci-dodicimila euro per gli avvocati, 3-4000 euro per la pratica) ma soprattutto il dilagare di situazioni di estrema difficoltà, anche economica, quando l’affidamento dei figli e la gestione dei rapporti diventano conflittuali. Con cenni rapidi e interviste dosate il documentario di Raiuno ha sottolineato quanto sia arduo condurre rapidamente a buon fine un procedimento che del matrimonio indica la fine – da definire poi con la sentenza di divorzio – ma soprattutto rende evidente quanto il legame persista, al di là di ogni documento legale, attraverso gli affetti negati ma sempre vivi, che alimentano una rissosità costante e finiscono col gravare su quei figli contesi, a cui mancherà per sempre quel rapporto costante che della famiglia è il nutrimento. I padri separati soffrono l’abbandono della casa e le conseguenze economiche delle liti: le madri si trovano a dover gestire ugualmente situazioni di disagio quotidiano, ai figli manca la duplice figura che della famiglia era stata la sicurezza. Ed è apparso opportuno, nella sua semplicità, questo richiamo a valori che oggi si mettono in discussione con forzate polemiche: a sottolineare quanto sia essenziale per la vita sociale il concetto di famiglia, nella sua accezione tradizionale che le mode e le provocazioni tentano di cancellare.

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