La fede che genera i miracoli

«Gesù accompagna le sue parole con numerosi “miracoli, prodigi e segni» (At 2,22), i quali manifestano che in lui il Regno è presente. Attestano che Gesù è il Messia annunziato» (Cf Lc 7,18-23; Catechismo, 547).
Gesù non si è limitato a parlare del Regno di Dio con le parabole, ma lo ha reso tangibile con i miracoli e, in particolare, con le guarigioni di quanti lo cercano per essere sanati. Tuttavia mentre altri taumaturgi del suo tempo, come Apollonio di Tiana, sceglievano i miracoli per garantire la loro autorità di “uomini divini”, Gesù sposta decisamente l’attenzione sulla fede dei malati come condizione necessaria per essere guariti. L’espressione «la tua fede ti ha salvato» (Marco 5,34; 10,52), ripetuta più volte da Gesù, rinvia al primato della fede sui miracoli e non il contrario. Così non sono i miracoli a generare la fede, rischiando di produrre una visione magica della fede, bensì la fede in Gesù Cristo a causare i miracoli. Altrettanto significativo è l’ambito d’azione della fede così intesa: non riguarda soltanto la sfera interiore o intima della persona, bensì la coinvolge nella totalità, al punto che essere salvati per la fede equivale a essere sanati nel corpo e non soltanto nell’anima.
Spesso si pensa che la fede generata dai miracoli risulti più solida, mentre Gesù dimostra che non sempre i miracoli conducono alla fede. L’esempio dei dieci lebbrosi guariti (Luca 17,11-19), fra i quali soltanto uno torna da Gesù per ringraziarlo, dimostra che mentre la fede è capace di salvare, non sempre i miracoli conducono naturalmente alla fede.
Il percorso consequenziale dalla fede ai miracoli immette verso la manifestazione più visibile del regno di Dio. Di fronte ai discepoli di Giovanni Battista, che gli chiedono se egli fosse realmente il Cristo o bisognasse aspettare un altro, Gesù li rinvia alle guarigioni compiute (Luca 7,18-24). I sordi ascoltano, i ciechi vedono, gli storpi camminano e i lebbrosi sono guariti. In fondo, se la fede precede sempre i miracoli è perché è capace di guarire più di quanto si sia soliti pensare, mentre – strano a dirsi – non sempre i miracoli portano alla fede.

avvenire.it