La bellezza è dove meno te lo aspetti, è sorprendente come la misericordia

L’alleanza stretta, inscindibile tra le due, capace di trasfigurare e potenziare entrambe, è il tema centrale della «Settimana della Bellezza», che si tiene a Grosseto da oggi al 24 ottobre e che ha per titolo «I volti della misericordia». Un’iniziativa promossa dalla diocesi in collaborazione con Avvenire, Luoghi dell’Infinitoe la Fondazione Crocevia e sostenuta da associazioni, scuole, volontari e tante realtà locali: eventi, mo-stre, musica, poesia e preghiera animeranno cuore e periferia della città toscana. Un cammino alla scoperta di come bellezza e misericordia si incontrino nel segno della gratuità. «Prestare attenzione alla bellezza e amarla – scrive papa Francesco nella Laudato si’ – ci aiuta a uscire dal pragmatismo utilitaristico. Quando non si impara a fermarsi ad ammirare e ad apprezzare il bello, non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso e di abuso senza scrupoli».

La bellezza ci dà pienezza di umanità perché ci libera dall’orizzonte del contingente e apre il nostro sguardo sull’oltre. Va al di là dell’emozione: la bellezza è rivelazione, è grazia, è terapeutica, allarga l’anima, risponde alla sete di armonia. L’uomo va alla sua ricerca per ‘ricrearsi’, nel suo doppio significato: creare di nuovo e goderne la promessa di gioia. Scriveva Simone Weil: «In tutto quel che suscita in noi il sentimento puro e autentico del bello, c’è realmente la presenza di Dio. C’è come un’incarnazione di Dio nel mondo, di cui la bellezza è il segno. Il bello è la prova sperimentabile che l’incarnazione è possibile». Il mistero di Dio che si fa uomo, nel suo indissolubile legame con la bellezza, ha il volto dell’amore. L’amore cristiano è l’affermazione del cielo sulla terra. Non è una semplice riduzione della violenza, è la vittoria sulla violenza: le opere di misericordia, come le beatitudini, sono la vita di Cristo, sono la carezza di Dio attraverso ogni uomo e donna che si fa prossimo a chi è nel bisogno con quello sguardo fraterno che non conosce barriere o confini. Nel linguaggio corrente invece ‘misericordia’ è parola immiserita: limitata al meccanismo di colpa e perdono, viene ridotta a significati quasi esclusivamente morali. Con i suoi sinonimi (compassione, pietà, grazia, benevolenza, perdono…) è stata emarginata dalla cultura moderna.

Il Giubileo di papa Francesco vuole riportarla al centro. Dice Ermes Ronchi, che chiuderà la Settimana: «La misericordia viene dal cuore (lo dice la parola latina stessa: cor, cordis) ed è divina: è l’espressione del cuore di Dio. Se vuoi conoscere Dio, cercalo nella misericordia, non altrove. Perché Dio non fa paura, mai. Non solo ha il volto del perdono, ma viscere di madre che fremono per il tuo dolore, cuore che balza per la tua gioia». Per Davide Rondoni, che terrà una serata di poesia: «Misericordia è l’unica parola che può dire adeguatamente la vita. La misericordia è un’altra grammatica rispetto alle misure nostre e di comunicazione. La misericordia non è consolatoria. Piuttosto è benzina, un carburante che sale dal mistero che si trova nel segreto motore del mondo». La misericordia è la bellezza che salva. E la bellezza che salva sarà al centro degli incontri in programma, che avranno come protagonisti, tra gli altri, il cardinale Angelo Comastri, il direttore di AvvenireMarco Tarquinio, lo storico Franco Cardini, lo scultore e poeta Massimo Lippi, il presidente del Sermig Ernesto Olivero, l’architetto Edoardo Milesi, l’artista Andrea Mastrovito, il fotografo Mauro Davoli.

«La Settimana della Bellezza – dice il vescovo di Grosseto Rodolfo Cetoloni – si colloca nello sfondo ampio dell’Anno della Misericordia. È stato scelto un versetto di Isaia: ‘Io non ti dimenticherò mai’ (Is 49,15). È la bellezza dell’amore da cui siamo nati ancor prima di cominciare a esistere nel grembo di nostra madre e che nulla di brutto potrà mai cancellare, nemmeno per un attimo: eterna è la sua misericordia (Sal 135), in una maternità sempre rigenerante». Per monsignor Cetoloni lo scopo della Settimana è «offrire il bello in qualsiasi ambito, per riscoprirne ancor più la ricchezza e la profondità, specie se la contemplazione aiuta a renderlo sorprendente e gratuito» L’altro sfondo della Settimana è Grosseto, il cui centro storico, minore rispetto alle città d’arte della Toscana, è però integro e custodito dalle cinquecentesche mura. È il cuore della Maremma, amara e amata, terra un tempo malsana e poi rinata grazie alle bonifiche e alla bellezza, in parte selvaggia, della sua natura. Una città che, a sapersi fermare, può e sa riservare punti di meraviglia e di sorprendente bellezza.

avvenire