La Beata Vergine nel mistero di Cristo e della Chiesa

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I teologi sono concordi nel ritenere che il Concilio Vaticano II ha contribuito in modo notevole al rinnovamento della dottrina e della pietà mariana.
Vediamo brevemente quali sono i principali elementi di novità.

Maria nel mistero di Cristo
e della Chiesa
• Il Concilio intende precisare quale è il posto e il ruolo di Maria; lo fa riprendendo una frase di Paolo VI: Maria “è colei che nella Santa Chiesa occupa il posto più alto dopo Cristo e il più vicino a noi”(n. 53);
• È la creatura più vicina a Dio in quanto madre del Figlio di Dio “Théotokos”, è la Figlia prediletta del Padre e il tempio (non sposa) dello Spirito Santo;
• “È riconosciuta quale sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa” (sant’Agostino);
• “È madre delle membra di Cristo perché ha cooperato alla nascita dei fedeli della Chiesa” (n. 54).

La figura biblica di Maria
Il Concilio ha dedicato una parte importante del documento alla “biografia biblica” di Maria (nn. 55 – 59).
• “Si dice spesso che presso i cattolici ci siano 3 Marie: la Madre di Gesù, la “beata” dei trattati, la Madonna di Lourdes, di Loreto. Della Ghiara. Il testo è redatto in modo tale che quella di cui si parla è la Vergine del Vangelo” (Moeller);
• per comprendere il mistero di Maria occorre partire dall’Antico Testamento (n. 55). Maria non è soltanto immagine della Chiesa, ma anche modello dell’Israele redento.
Cfr. G. LOHINK/ L. WEIMER, Maria non senza Israele. Ecumenica Editrice, Bari 2010, 3 vol;
• il testo ha ripreso anche i passi biblici che sembrano fare difficoltà(Lc. 2,19 e 51; Mc. 3,35);
• ha indicato ai teologi e ai predicatori la via da seguire: “Con lo studio della sacra Scrittura e dei Santi Padri illustrino rettamente gli uffici e i privilegi della beata Vergine…” (n. 67);
• questo riferimento alla Parola di Dio ha favorito un nuovo interesse dei protestanti nei confronti di Maria.

Maria e la Chiesa
Nel primo millennio e fino al secolo XIV il rapporto “Maria – Chiesa” era molto presente nel Padri della Chiesa e nei teologi; ma dal XV secolo si perde questo riferimento. Ritornerà in auge con la riscoperta delle fonti patristiche a partire dalla fine del secolo XIX (Scheeben + 1888). Il Concilio riprende l’ insegnamento di tanti teologi. Cosa il Concilio ha recepito dell’insegnamento di questi dottori della Chiesa?
• Maria ha preceduto la Chiesa diventandone il modello in ordine alla fede, alla carità e alla perfetta unione con Cristo (Ambrogio);
• “Maria con la sua fede e obbedienza ha generato il Figlio di Dio, anche la Chiesa con la predicazione e il battesimo genera a vita nuova i figli concepiti a opera dello Spirito Santo e nati da Dio” (n.64);
• Maria è Vergine, ma lo è anche la Chiesa che “con la virtù dello Spirito Santo conserva verginalmente integra la fede, solida la speranza, sincera la carità (sant’Agostino);
• “Maria e la Chiesa sono entrambe Vergini e Madri. Entrambe concepiscono di Spirito Santo, senza peccato e danno figli a Dio Padre” (Isacco della Stella);
• Maria è modello di virtù per la Chiesa: “…i fedeli innalzano gli occhi a Maria la quale rifulge come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti”;
• la Chiesa, “mentre persegue la gloria di Cristo diventa più simile alla sua eccelsa figura” (n. 65);
• considerazione: se Maria è immagine della Chiesa, anche la Chiesa dovrebbe essere come Maria! Si veda prospettive di una teologia e una prassi ecclesiale il senso mariano: “Ciò di cui ha bisogno la Chiesa è la riscoperta della sua forma mariana… La Chiesa deve portare di più il segno di Maria. Come al Vaticano II Maria è stata giustamente integrata nella Chiesa, ora è importante integrare la Chiesa in Maria, per ottenere una intensificazione mistica dell’atto di fede e una sana

L’icona della Vergine Maria esposta in Vaticano