Intervento della Santa Sede. Contro l’esclusione delle donne

L’Osservatore Romano

Una delle chiavi essenziali dello sviluppo è la partecipazione e il rispetto delle donne. Questo il punto cruciale dell’intervento tenuto dall’arcivescovo Bernardito Auza, nunzio apostolico, osservatore permanente della Santa Sede, in una riunione a margine della 71ª assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Nonostante i progressi fatti, «è allarmante che circa il 35 per cento delle donne nel mondo abbia subito violenza fisica a un certo punto della loro vita, e specialmente violenza domestica e sessuale». Occorre prestare maggiore attenzione a questa «situazione scandalosa» e attuare «misure e programmi per combattere e sconfiggere questo deplorabile tipo di comportamento nei confronti delle donne».
Auza ha ricordato in particolare che «in un contesto sociale nel quale è assente il sostegno dei valori familiari e del rispetto e della protezione di ciascun membro della famiglia, in particolare donne e bambini, comportamenti violenti possono anche alimentare nuove forme di aggressione sociale». E ovviamente, su un piano più vasto, tutto questo può condurre a «varie forme di esclusione e sfruttamento, nelle quali le donne sono private di risorse economiche e non possono esercitare i loro diritti politici». La Santa Sede — ha sottolineato Auza — condanna soprattutto la pratica della mutilazione genitale: «Molte istituzioni e organizzazioni cattoliche, e specialmente le religiose donne, sono in prima linea nel cercare di cambiare le pratiche culturali e dare alle giovani donne il potere di resistere a tali violenze. Le loro iniziative sono sempre accompagnate da un’educazione di qualità per le ragazze».