Interpretare la musica sacra: fedeltà e creatività

Musicisti durante il  Festival di musica e arte sacra - Roma

Secondo giorno di lavori in Vaticano per i relatori del Convegno internazionale: “Chiesa, musica, interpreti, un dialogo necessario”. In programma interventi sull’uso della voce, la musica corale, il linguaggio del compositore, il rapporto tra musica e sacro. Abbiamo incontrato la musicologa Chiara Bertoglio presente ai lavori, per parlare del ruolo moderno dell’interprete di musica sacra

E’ entrato nel vivo nell’Aula vecchia del Sinodo in Vaticano il Convegno organizzato dal Pontificio Consiglio della Cultura e dedicato, in questa sua terza tappa, al ruolo degli interpreti nella musica sacra di oggi, siano essi fruitori siano esecutori, intendendo per interprete anche un coro o una voce che esegue un brano. Domani l’udienza dei partecipanti che sono musicologi, musicisti e studiosi di diverse parti del mondo, con Francesco.

I lavori di questa giornata

Ricco il programma di oggi con gli interventi del compositore Salvatore Sciarrino sull’uso della voce; sul rapporto tra musica e sacro e tra musica antica sacra e gli intepreti di oggi affidati rispettivamente al filosofo Massimo Donà e al musicologo Dinko Fabris. Importante anche il contributo del compositore polacco Paweł Łukaszewski e del preside del Pontificio Istituto Liturgico di Roma, il benedettino Jordi A. Piqué, che parlerà del suono della voce come musica nella liturgia.

Le sfide dell’interprete ieri e oggi

Quali e quante le sfide che affronta l’interprete, è stato invece il focus affidato alla musicologa e pianista Chiara Bertoglio che ha aperto i lavori ieri, insieme al presidente del Pontifcio Consiglio della Cultura il cardinale Gianfranco Ravasi. Nell’intervsita di Pierluigi Morelli, traccia il profilo di chi oggi prova a confrontarsi con uno spartito di musica sacra: