Inps, online i nuovi assegni familiari

Avvenire – Anche gli assegni familiari saranno interamente gestiti dai sistemi automatizzati dell’Inps. A partire dal 1° aprile cambiano le modalità per richiedere l’assegno per il nucleo familiare al proprio datore di lavoro. Le domande, che finora dovevano esse-re presentate dall’interessato alla propria azienda (col modello Anf/Dip – codice SR 16), devono essere invece inoltrate direttamente all’Inps ed esclusivamente in via telematica, oppure tramite i patronati.
L’innovazione dell’Inps esonera l’azienda dal calcolo dell’assegno, il cui importo viene ora effettuato senza errori dalle procedure automatizzate. Il sussidio deve tener conto, infatti, sia del numero dei membri della famiglia sia del reddito familiare complessivo. Le possibili combinazioni (un solo genitore o entrambi i genitori, per numero di figli, con orfani, con persone inabili, con familiari maggiorenni ecc.) danno origine a ben 13 tabelle di importi, che vengono pubblicate periodicamente dall’Inps in occasione della rivalutazione annuale e che analizzano fino a 650 condizioni reddituali. E di conseguenza con un’alta probabilità di inesattezze da parte del datore di lavoro. Alla nuova garanzia di un calcolo e di un importo corretto l’Inps aggiunge ora anche una più stretta protezione dei dati personali del lavoratore.
L’interessato può seguire l’iter della sua domanda nell’area “Consultazione domanda” del sito Inps. In ogni caso riceverà comunicazioni ufficiali solo in caso di
eventuale reiezione.
Anche le particolari richieste di “Autorizzazione agli assegni” per i casi di separazione, divorzio, figli studenti ecc. devono seguire la nuova procedura. Restano valide tutte le domande presentate su modulo cartaceo fino al 31 marzo 2019. Per queste richieste il datore di lavoro continuerà a pagare l’importo dovuto, provvedendo poi ad effettuare il relativo conguaglio in occasione della denuncia Uniemens relativa al mese di giugno 2019. L’assegno viene invece liquidato direttamente dall’Inps agli addetti ai servizi domestici, ai collaboratori e ai professionisti iscritti alla Gestione Separata, ai lavoratori agricoli a tempo determinato, in caso di ditte cessate o fallite.
Sono esclusi dal nuovo sistema i dipendenti a tempo indeterminato e le aziende dell’agricoltura, settore nel quale proseguono le procedure cartacee in corso.