INIZIATIVA Manuale antifurto per chiese e santuari

Manuale antifurto a tutela delle chiese. Quindici consigli per tutelare i beni culturali ecclesiastici e ridurre i rischi di danneggiamenti e saccheggi in monasteri, conventi, santuari. E il primo indispensabile passo è la conoscenza delle preziose opere custodite nei luoghi di culto attraverso la compilazione di una sorta di carta d’identità che faciliti, nel caso di sottrazione, l’identificazione e il recupero del bottino. Il vademecum si occupa anche dei sistemi di vigilanza da adottare per prevenire incursioni nelle ore di apertura e in occasione di periodiche funzioni liturgiche, compresi i controlli al momento dell’uscita dei fedeli. Non mancano, infine, i consigli su cosa fare in caso di furto.

A stilare il manuale, che il ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, ha consegnato ieri al presidente del Pontificio consiglio della cultura, cardinale Gianfranco Ravasi, ci ha pensato il comando dei carabinieri che si occupa della Tutela del Patrimonio culturale. «I consigli e le indicazioni sulla sicurezza delineati nella pubblicazione – si legge in una nota – non prevedono un’attuazione invasiva ma sono modellati in base alla peculiarità dei luoghi e alle specificità dei beni ecclesiastici. Pertanto, le soluzioni proposte potranno essere più o meno efficaci sulla base di fattori variabili quali opportunità, possibilità di spesa, praticità, difficoltà nell’individuare personale incaricato.

Di fatto rappresentano, per quanti sono impegnati nella missione pastorale, uno strumento di ausilio tecnico-pratico per comprendere e fronteggiare i rischi di aggressione al patrimonio». Il Manuale sulla tutela dei beni culturali ecclesiasticì è disponibile anche in formato digitale ed è stato tradotto in francese, inglese e spagnolo. Verrà perciò distribuito a livello mondiale in tutte le diocesi al fine di promuovere la capillare diffusione di un’iniziativa che rappresenta una novità assoluta nel settore della difesa del patrimonio culturale ecclesiastico ed è il risultato della collaborazione tra Santa Sede e governo italiano.

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