Inculturazione della liturgia e realtà indigena dell’Amazzonia

Brasile

Fides

São Gabriel da Cachoeira (Agenzia Fides) – Papa Francesco insiste perchè la Chiesa locale abbia un volto amazzonico e indigeno. Per raggiungere questo obiettivo è necessario un processo di inculturazione, una delle possibili nuove vie del Sinodo per l’Amazzonia convocato per il prossimo ottobre. Mons. Edson Damian, Vescovo di São Gabriel da Cachoeira, in un colloquio con l’Agenzia Fides, sottolinea che “tutti i sacramenti devono essere inculturati”, come afferma la costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium, ma “non ci si deve limitare solo a tradurre nelle lingue vernacolari i sacramenti della Chiesa, ma questi devono avere un’inculturazione molto più profonda”.
A questo proposito, il Vescovo dice a Fides che “tra le popolazioni indigene dell’Alto Rio Negro, la messa nella lingua tukano è già stata tradotta e celebrata in diverse località”, cosa che dovrebbe essere assunta come abituale dai popoli che parlano quella lingua . Lo stesso si può dire del rito del battesimo, un’esperienza che si realizza anche nella Prelatura di Itaituba, dove vivono i Mundurukú, ricorda a Fides il Vescovo locale, Mons. Wilmar Santin.
Dopo cento anni di missione tra i Munduruku, negli ultimi dieci anni, racconta a Fides Mons.Santin, “si è insistito sulla costruzione di cappelle nei villaggi, sono iniziate le celebrazioni domenicali della Parola e sono state creati gruppi liturgici”. Secondo il Vescovo di Itaituba, “il primo passo è stato tradurre canti nella lingua Munduruku, e ora sono loro stessi, con i loro ritmi musicali, a comporre i canti”. Di fronte a questi nuovi percorsi, Mons. Santin sottolinea che “sarebbe necessario incoraggiare la composizione di canti liturgici nella propria lingua, con i propri ritmi”. Inoltre è necessario “formare bene i ministri della Parola, affinché possano avere creatività e inculturare la liturgia, arricchendo la celebrazione della Parola con elementi della loro cultura”.
Nell’Alto Río Negro, nell’ambito della catechesi, “ci stiamo sforzando di salvare i valori culturali dei popoli e inserirli nella catechesi. Abbiamo già raccolto quasi settanta argomenti, a partire dalla cultura, che completano la catechesi e ora abbiamo bisogno di tradurre questo materiale e farlo conoscere al maggior numero possibile di catechisti”, spiega il Vescovo di São Gabriel da Cachoeira.
Mons. Santin riconosce che “a volte abbiamo delle idee nella nostra testa e quando arriviamo in un posto troviamo qualcosa di diverso”. In questo senso, vedendo che gli indigeni munduruku usavano molto il fumo nei loro rituali, pensò di introdurre l’incenso nelle celebrazioni. Il Vescovo osserva anche che gli indigeni “celebrano le loro feste in modo creativo, in base alla loro realtà, e queste sono diventate il giorno principale del paese, con la partecipazione dei villaggi vicini. Ecco perché stiamo studiando come inculturare di più queste feste. Non si tratta di realizzare una creatività selvaggia, ma una creatività inculturata e buona” conclude il Presule. (LMM) (Agenzia Fides 4/1/2019)