In sala la ricerca di Dio e l’India di Rushdie

di Alessandra De Luca

Il senso della vita recuperato attraverso un viaggio nel cuore dell’Amazzonia. A cercare delle risposte è la giovane Augusta (Jasmine Trinca) che nell’ultimo film di Giorgio Diritti, Un giorno devi andare, raggiunge i confini del mondo spinta da un dolore forte per incontrare Dio, o forse solo l'”altro”, che in una dimensione dove è la natura a determinare le priorità, diventa la chiave di una possibile guarigione. Ambizioso, coraggioso, in equilibrio tra cielo e terra il film è la testimonianza di un’appassionata ricerca, quella di un regista che in tutti i suoi lavori continua a interrogarsi sulle grandi questioni dell’esistenza umana. Da non perdere neppure Come pietra paziente di Atiq Rahimi in cui una giovane sposa e madre di Kabul accudisce il marito eroe di guerra in coma e, tra le continue minacce di un conflitto fratricida che insanguina l’Afghanistan, finisce per confidare all’uomo ricordi e segreti inconfessabili. Per lo spettatore sarà l’occasione di penetrare nel cuore della protagonista, simbolo di tutte le donne che sotto un velo hanno smarrito se stesse. Dal bellissimo omonimo romanzo di Salman Rushdie è tratto I figli della mezzanotte di Deepa Metha che con meno efficacia del modello letterario racconta la storia di due neonati scambiati in culla a Bombay il giorno della proclamazione dell’indipendenza dell’India, il 15 agosto 1947. I loro destini si intrecceranno a quelli di altri bambini nati nello stesso momento e diventeranno la lente attraverso la quale osservare la tormentata e appassionante storia di un Paese. Per il pubblico dei più giovani c’è Il cacciatore di giganti di Bryan Singer che porta sullo schermo l’epica fiaba di Jack e il fagiolo magico mettendo in scena le avventure di un giovane impegnato a salvare la Terra e la ragazza che ama da terribili giganti. Ai piccolissimi invece, Marsupilami di Alain Chabat, che mescola animazione e live action, offrirà le comiche avventure di un reporter e la sua guida alla scoperta di uno strano e divertente animale. Delude The Host di Andrew Niccol, tratto dal nuovo romanzo di Stephenie Meyer, l’autrice della saga di Twilight. Nel film una razza aliena ha conquistato i corpi della maggior parte dei terrestri, ma c’è ancora chi resiste all’invasione. L’idea non è originalissima e la scelta di affidare all’attrice protagonista una doppia personalità si rivela presto estenuante. La simpatia di Omar Sy, attore rivelazione in Quasi amici, non basta a dare spessore al modestissimo poliziesco francese di David Charhon,Due agenti molto speciali, e neppure convince l’action movie G.I. Joe-La vendetta di Jon M. Chu dove una squadra militare speciale combatte contro un gruppo di terroristi. Non va meglio infine con Outing-Fidanzati per sbaglio, fiacca e prevedibile commedia di Matteo Vicino in cui due amici per la pelle fingono di essere gay per poter accedere ai fondi della Regione destinati a giovani imprenditori, purché coppie di fatto.

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