In questa settimana abitiamo il silenzio

Oggi la liturgia ci introduce alla Settimana Santa per la porta della Passione, letta nella sua interezza secondo il Vangelo di Luca. È un testo così ricco che necessita di una continua meditazione; abbiamo, davanti a noi, otto giorni che ci dividono dal grande momento della Resurrezione, dal grande passaggio pasquale: otto giorni per tornare alla pagina evangelica di oggi.

È forse già un tempo di bilancio, per verificare come abbiamo vissuto la Quaresima, per leggere le nostre fedeltà, le nostre fughe, i nostri impegni, la nostra serenità, il nostro aderire a Cristo.

È forse un tempo di bilancio che ci permette di provare a vivere la Settimana Santa con consapevolezza o, almeno, con qualche buona intenzione da offrire, nella speranza che diventi anche qualche momento concreto di riflessione e preghiera, qualche gesto di carità.

Potremmo, forse, provare a rientrare un po’ in noi stessi, scendere nel profondo che ci abita, rileggere quei desideri che coltiviamo e quelle tensioni che ci percorrono, purificarli alla luce del Vangelo, offrirli al Padre, magari con il coraggio di lasciarci anche turbare dalla Passione del Figlio. Perché, in fondo già sappiamo “come finisce la storia”. Ma ogni anno “quella storia” di offerta di sé che Gesù compie per pura gratuità ha sempre qualcosa di nuovo da dirci.

Più di tutto dovremmo provare, credo, a tentare un passo preliminare: fare silenzio. Abbiamo tutti bisogno di silenzio: meno parole, soprattutto digitali. Meno conflitti da alimentare con la legna delle nostre affermazioni, dette o scritte. Meno confusione verbale, per rivalutare alcune grandi parole e per accostarci alla Parola.

Allora, l’augurio, è provare nei prossimi giorni a dare spazio al silenzio, perché di silenzio abbiamo bisogno, come scriveva Alda Merini (1931-2009) in un suo testo che è un invito, un’ammissione e un desiderio.

Regaliamoci, in questa settimana, la possibilità di abitare il silenzio.

Ho bisogno del silenzio

Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero

non ad alta voce

il suono della mia stessa voce

adesso sarebbe rumore

non parole ma solo rumore fastidioso

che mi distrae dal pensare.

Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone

che conoscono la mia parlantina

disorientate dal mio rapido buongiorno

chissà, forse pensano che ho fretta.

Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere

di raccogliere i pensieri

allegri, tristi, dolci, amari,

ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.

Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,

sanno aspettare, capire.

Chi di parole 
da me ne ha avute tante

e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.