In mostra cinquanta icone copte e oggetti della tradizione religiosa d’Egitto

Un esempio di icona copta (immagine d'archivio)

Un esempio di icona copta (immagine d’archivio)

Cinquanta icone sacre e una trentina di altri oggetti provenienti dalla tradizione religiosa cristiano copta d’Egitto: è questo il tesoro che arriva in mostra a Viterbo grazie alla collaborazione fra Curia di Viterbo, Fondazione Caffeina Cultura, Fondazione Cultura e Arte e Fondazione S.I.B. Italiana di Beneficenza – Fondazione Benedetti, l’ente che porta il cognome del fondatore dell’ospedale italiano al Cairo. L’esposizione aprirà i battenti domani, domenica 24 giugno, alla presenza della ministra della cultura egiziana Ines Abdel-Dayem, dell’ambasciatore d’Egitto in Italia Hisham Mohamed Badr, del sottosegretario alla Cultura del governo italianoLucia Bergonzoni, del vescovo di Viterbo monsignor Lino Fumagalli di ritorno dal pellegrinaggio che la diocesi del capoluogo della Tuscia sta conducendo nelle terre del Sinai, sulle orme della Sacra Famiglia, a cementare un rapporto fra Italia ed Egitto sempre più stretto.

Pellegrinaggio in cui, ha dichiarato il vicario generale della diocesi di Viterbo don Luigi Fabbri, «per la prima volta nella storia un
vescovo cattolico ha potuto celebrare una messa di rito cattolico all’interno di un monastero ortodosso, alla presenza dei monaci stessi. Un momento di grande importanza nel dialogo interreligioso». Quanto alla mostra, il vicario generale ne ha sottolineato il rilevante valore sacrale e liturgico: «Attraverso l’icona il credente è nelle condizioni di avere la concretezza di una presenza altra: Dio, i santi, la Madonna. Parliamo di un veicolo della fede molto potente, al centro delle riflessioni del mondo cristiano fin dai tempi della questione iconoclastica».

«Siamo onorati, come fondazione Caffeina Cultura, di fare la nostra parte per favorire e rinsaldare il dialogo ecumenico e l’unità dei
cristiani», il commento invece Giacomo Barelli a nome della Fondazione Caffeina Cultura, co-promotrice della mostra: «Parliamo di un tema cruciale per la nostra epoca, oltre che al centro dei pensieri del pontificato di Papa Francesco. In particolare la relazione con i paesi del Vicino Oriente come l’Egitto è sempre più cruciale e fra le priorità del governo appena insediatosi».

Fondazione Caffeina Cultura si augura infatti che i giorni del festival, della mostra delle icone e della mostra dei tesori di Tutankhamon possano essere soprattutto un’occasione di dialogo, di scambio e di amicizia fra confessioni religiose, popoli e paesi del Mediterraneo, visto che accanto agli elementi dell’arte sacra cristiana troveranno spazio nell’esposizione anche 17 pezzi iconografici di arte islamica a testimoniare lo spirito integralmente ecumenico della proposta.

da Avvenire