Il Vangelo in tasca. Cambia te stesso

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Osservatore Romano

Ogni anno, di questi tempi, il Censis pubblica un rapporto sul lo stato dell’Italia. Un anno eravamo un’Italia «apatica e depressa»; l’anno successivo «violenti e ancora depressi». Un altro anno «poveri e arrabbiati»; e ancora l’Italia risultava un Paese «sciapo e infelice».

In un rapporto degli ultimi anni si dice: «Italiani impauriti e cinici»; la paura del futuro blocca l’Italia; il 60 per cento teme di diventare povero. Un altro rapporto — che dà ragione alle brutte notizie di questi tempi — dice che l’Italia è il Paese più corrotto in Europa!

Ma oggi, venendo in chiesa, abbiamo finalmente ascoltato una “buona notizia”: «Inizio del Vangelo di Gesù…» Inizio di una buona notizia: Gesù viene. «Ecco, il Signore Dio viene» (prima lettura).

Quando sembra non esserci più speranza, ecco arrivare Dio! E proprio per essere degni di accoglierlo, di stare con lui, dobbiamo prepararci adeguatamente. «Preparate la via al Signore» (prima lettura); «raddrizzate i suoi sentieri… fate opere di conversione» (Vangelo).

È necessario cambiare vita sul serio! In questi giorni — lo stiamo vedendo — tanti si rinfacciano colpe e responsabilità. Ognuno guardi se stesso, giudichi se stesso e si impegni a cambiare!

Già Tolstoj diceva: «Tutti pensano a cambiare l’umanità, ma nessuno pensa a cambiare se stesso». Nella tradizione musulmana c’è questo apologo su cui faremmo bene a meditare: «Quando ero giovane, tutte le mie preghiere erano: “Signore, aiutami a cambiare il mondo”. Nella mezza età modificai la mia preghiera e dissi: “Signore, dammi la grazia di cambiare quelli che vengono a contatto con me”. Adesso sono vecchio, e la mia preghiera è questa: “Signore, fammi la grazia di cambiare me stesso”. Se avessi pregato così fin dall’inizio, non avrei sprecato la vita!”».

di Leonardo Sapienza