Il tempo è scaduto ieri ma le graduatorie del concorso docenti sono ancora in alto mare

Il tempo è scaduto ieri ma le graduatorie del concorso docenti sono ancora in alto mare. Secondo una ricerca di Tuttoscuola, entro il termine per l’immissione in ruolo dei vincitori, sono state approvate 704 graduatorie di merito su 1.484 (pari al 47,4% del totale). Tradotto in posti di lavoro, significa che delle 63.712 cattedre messe a concorso la scorsa primavera, solo 20.555 appartengono a graduatorie approvate e, di questi, sono coperti 13.853 posti (il 67,4%). Altri 6.702 posti, sempre delle graduatorie approvate, sono invece vacanti, in parte per mancanza di candidati, ma, soprattutto, per la «fortissima selezione, superiore al 50%», scrive Tuttoscuola, attuata dalle commissioni esaminatrici.

Ventimila posti vacanti. «La proiezione sulla totalità dei posti a concorso – si legge nel dossier – fa ritenere che alla fine i posti vacanti potrebbero essere 20.773, senza considerare il prevedibile aumento di esclusi nelle graduatorie (tutte in ritardo) per i posti comuni di scuola dell’infanzia e scuola primaria». A livello territoriale, la regione che ha approvato il maggior numero di graduatorie è la Campania (70 su 101, pari al 69,3%), mentre all’ultimo posto si trova il Lazio, con 21 graduatorie approvate su 104, pari al 20,2%.

Le ragioni del ritardo. Secondo gli esperti di Tuttoscuola, sono due le cause del grave ritardo accumulato, che ha origine fin dalle primissime procedure concorsuali. Infatti, la prima causa è «il ritardo di circa tre mesi nella emanazione dei bandi previsti dalla Buona Scuola entro il 1° dicembre 2015 e pubblicati invece a fine febbraio 2016. Ritardo dovuto al protrarsi delle procedure consultive per la definizione delle nuove classi di concorso». La seconda ragione del ritardo è stata individuata da Tuttoscuola nelle «difficoltà nella composizione, scomposizione e ricomposizione di molte commissioni di concorso, dovute alla difficoltà nel reperire i commissari, per i quali era stato previsto un compenso stimato in circa 1 euro l’ora per lavorare senza l’esonero dall’attività ordinaria e anche durante le ferie estive». Per risolvere il problema, ricorda Tuttoscuola «è stato necessario fare una legge a concorso già avviato per incrementare i fondi disponibili per i compensi ai commissari, ma la frittata era già fatta».

Nomine col contagocce. Il risultato di tutta questa somma di ritardi, è che «soltanto per le graduatorie approvate si potrà procedere alle nomine in ruolo dei vincitori», mentre per le 778 restanti (pari al 52,6%), la nomina dei vincitori decorrerà dall’anno scolastico 2017-2018. «Per quest’anno – scrive Tuttoscuola – i posti che erano stati previsti per le graduatorie in ritardo saranno assegnati ai docenti delle graduatorie ad esaurimento (Gae), se ci sono, o in mancanza, ai supplenti annuali, docenti precari chiamati dalle graduatorie di II fascia».

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