Il tema della Giornata delle Comunicazioni sociali del 13 maggio. La Chiesa offre un contributo proponendo una riflessione sulle cause, sulle logiche e sulle conseguenze della disinformazione

“Notizie false e giornalismo per la pace”; questo il tema scelto da papa Francesco per la 52ma Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che si celebra nel 2018. Il testo di riferimento è il Vangelo di Giovanni, 8,32: “La verità vi farà liberi”.

Le fake news sono le informazioni infondate che contribuiscono a generare e ad alimentare una forte polarizzazione delle opinioni. Si tratta di una distorsione spesso strumentale dei fatti – si legge nella nota della Sala Stampa vaticana -, con possibili ripercussione sul piano dei comportamenti individuali e collettivi. In un contesto in cui le aziende di riferimento del social web e il mondo delle istituzioni e della politica hanno iniziato ad affrontare questo fenomeno, anche la Chiesa vuole offrire un contributo proponendo una riflessione sulle cause, sulle logiche e sulle conseguenze della disinformazione nei media e aiutando alla promozione di un giornalismo professionale, che cerca sempre la verità, e perciò un giornalismo di pace che promuova lacomprensione tra le persone.

La Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, l’unica giornata mondiale stabilita dal Concilio Vaticano II (“Inter Mirifica”, 1963), viene celebrata in molti Paesi, su raccomandazione dei vescovi, la domenica che precede la Pentecoste (nel 2018 sarà il 13 maggio).

Il testo del Messaggio viene poi tradizionalmente pubblicato in occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti (24 gennaio).

Monsignor Viganò: non servono altre leggi

“In Germania c’è una legge anti fake news. Qui io credo che basterebbe procedere verso una formalizzazione della figura del giornalista in rete. Però, siamo anche in un processo e in tutti i processi c’è sempre qualche destabilizzazione”. Lo afferma monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione,commentando in un’intervista al Sir la decisione di papa Francesco di dedicare al tema della verità nel giornalismo la prossima Giornata Mondiale delle comunicaiozni sociali. “Io – sottolinea il capo dicastero – non evocherei molte leggi in più rispetto a quelle che abbiamo”.

Secondo il massimo responsabile della comunicazione vaticana, “il mondo dei giornalisti professionisti ha già molti codici, molte regole e, appunto, uno è professionista quando cerca di fare la propria professione seguendo queste regole”.

L’Aiart: invito a scardinare la logica della cattiva notizia

«Un tema che legge la società contemporanea e ci stimola a esplorare i sentieri della verità, a superare le logiche di un’informazione spesso ingannevole e a riappropriarci della nostra umanità»; sono le parole del presidente dell’Aiart (l’associazione dei telespettatori e dei cittadini mediali) Massimiliano Padula. «Già dal titolo («La verità vi farà liberi» Gv 8,32. Notizie false e giornalismo di pace) si coglie – sottolinea Padula – la necessità di scardinare la logica della cattiva notizia che spesso orienta opinioni e azioni verso orizzonti di conflitto e negazione della dignità delle persona. Il rimando aggiunge – il Presidente – è certamente alle fake news diventate, nostro malgrado, un vero e proprio genere giornalistico ma anche a tutto ciò che di brutto i media ci propongono: penso alla spettacolarizzazione del dolore, alla rappresentazione stereotipata dei migranti, al disprezzo per la vita, al non rispetto per i più deboli come i bambini. Con questo tema, il Papa sembra esortarci a essere noi i primi media ad affermare le categorie umane che ci rendono donne e uomini liberi e responsabili».

avvenire