Il Papa a Loreto: senza sensazionalismo, vero?

“Espresso” in edicola, p. 17: «Il sensazionalismo oggi (è) necessario ai media». A proposito, ieri quasi nulla in pagina sul viaggio del Papa a Loreto, nel 50° della visita di Giovanni XXIII in vista del Concilio. A parte “Avvenire”, buon servizio su “l’Unità” (pp. 18-19) e due brevi note (“Stampa”, p. 18 e “Tempo” p. 10) niente altro. Niente anche nelle 219 pagine di “Rassegna” della Camera. Che dire? Però su “La Stampa” (p. 45) ritrovo ieri l’intera prima pagina del 5 ottobre 1962, quasi tutta dedicata a Giovanni XXIII. Vittorio Gorresio, grande firma, radici rigorosamente laiche e interessi non certo ecclesiali offre uno sterminato e partecipe racconto della festa, del trionfo di folla gioiosa e dei colori dell’evento. I “vaticanisti” non c’erano ancora… Oggi e ieri: confronto sconcertante? Calo di passione tra la gente di fede? Effetto di disaffezione e di scandali anche in atto? Parrebbe ovvio… Forse anche questo, ma ragionando il discorso si arricchisce: allora il Papa viaggiò in treno verso Assisi e Loreto, benedicente dal finestrino, e ogni stazioncina fu stracolma di gente in festa: con i miei compagni salutammo il passaggio a Stimigliano (Rieti), caro per ragioni biografiche anche a lui, e oggi il viaggio è stato tra eliporto vaticano e Loreto. Di più: quello era in assoluto il primo “viaggio” di un Papa da quasi 100 anni: questo è il 58° di Benedetto – 34 in Italia e 24 all’estero – e dopo centinaia di viaggi di Giovanni Paolo II. Ecco: ricordi – insegna “L’Espresso” – che «il sensazionalismo oggi è necessario ai media», e puoi ragionare un po’ meglio: il sensazionalismo “non” è necessario alla fede.

a cura di Gianni Gennari / avvenire.it