Il mercato che uccide

Le armi di piccolo calibro generano un flusso di denaro pari a 8,5 miliardi di dollari ogni anno, e nello stesso periodo di tempo uccidono circa mezzo milione di persone. Sono questi i dati emersi dal rapporto Small Arms Survey 2012, presentato ieri al Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite a New York. Il documento mette in rilievo che mentre il livello di trasparenza dei movimenti di armi leggere in Europa e in Nord America è relativamente buono, è invece basso per quanto riguarda l’Africa, l’Asia e il Medio Oriente. “La nostra responsabilità collettiva è chiara, bisogna impedire il flusso di armi leggere illegali nelle zone di conflitto e post-conflitto, e allo stesso modo non permettere che arrivino nelle mani di signori della guerra, trafficanti e criminali” ha detto il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Al quartier generale di New York, ieri, sono anche iniziati i lavori della Seconda Conferenza di revisione del Programma delle Nazioni Unite sul tema delle armi, in programma fino al 7 settembre prossimo. Il Programma, adottato per consenso nel 2011, contiene raccomandazioni concrete per migliorare la legislazione nazionale e i controlli sulle armi di piccolo calibro, oltre a promuovere la cooperazione regionale e internazionale.

(©L’Osservatore Romano 29 agosto 2012)