Il futuro passa dallo sguardo dei piccoli

«Voi siete speranza! Voi siete il futuro dell’umanità e del mondo!». Facendo proprie le parole di Papa Francesco, il cardinale Luis Antonio Tagle si è così rivolto a un gruppo di piccoli studenti delle scuole elementari — due classi dell’istituto comprensivo Virgilio di Roma — incontrati, la mattina di venerdì 14 febbraio presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, in occasione della presentazione del libro I bambini sono speranza (Salani Editore), scritto dal Pontefice e curato dal direttore di «La Civiltà Cattolica», il gesuita Antonio Spadaro.

Un momento speciale, così come speciale è la pubblicazione presentata. Un piccolo volume illustrato (i disegni sono di Sherre Boyd) e cartonato in cui Francesco parla ai più piccoli con linguaggio semplice e brevi frasi, spargendo consigli — così come farebbe un nonno — per accompagnarli in tutte le circostanze che essi possono trovarsi a vivere durante la giornata. Considerato il rapporto privilegiato che il Papa ha con i fanciulli, non poteva che essere il Bambino Gesù la sede migliore per una presentazione ufficiale. Proprio tramite il “suo” ospedale, infatti, il Pontefice ha più volte intessuto teneri e coinvolgenti dialoghi con i più piccoli. Dialoghi fatti di parole e non solo: gesti, sguardi, carezze, abbracci e tanti, tanti disegni che Francesco porta sempre nel cuore.

Ed è significativo che il primo impegno “ufficiale” del cardinale Tagle a Roma, dopo la nomina a prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, sia stato un gesto di attenzione e di simpatia per i bambini.

Il porporato ha innanzitutto visitato alcuni piccoli pazienti del nosocomio pediatrico. Accompagnato dalla presidente Mariella Enoc, da padre Spadaro, da Maria Grazia Salviati (erede della famiglia che nel 1924 donò l’ospedale a Pio XI) e dai primari dei reparti di nefrologia, reumatologia e fibrosi cistica, il porporato si è fermato a parlare con i bimbi e con i loro genitori. Ha ascoltato alcune delle storie di sofferenza e di speranza che, da tutto il mondo, come ha detto la presidente Enoc, vengono prese in carico dal grande cuore dell’ospedale. A ciascuno di loro ha donato una copia del libro ricordando: «Ecco un piccolo regalo di Papa Francesco». Lo ha fatto quasi timidamente, entrando in punta di piedi e con un sorriso empatico, nelle vite difficili di tante famiglie. Con alcuni, come nel caso di Abdul, un bimbo libico di 6 anni, lì dove non arrivava la comunicazione verbale, è arrivato il linguaggio dei sentimenti, dove un sorriso o uno sguardo bastano a intrecciare un’intesa.

Giunto infine nella sala allestita per la presentazione del libro, il cardinale Tagle ha saputo immediatamente trovare il registro giusto per dialogare con i bambini del Virgilio e con altri piccoli ospiti delle case di accoglienza gestite dall’ospedale. E ha esordito scherzando: «Ho sonno! Non ho dormito bene. Sono da pochi giorni arrivato da Manila e, considerando il fuso orario, avrei anche voglia di cenare… Ma sarebbe stato un peccato mortale non accettare questo invito!». E giù una sonora risata collettiva a suggello di quella che, pur nella battuta, era implicitamente una profonda verità: i bambini sono importanti. Del resto, non è stato irrilevante avere iniziato un ministero così delicato, come quello al quale il porporato è stato chiamato dal Papa, lasciandosi guidare proprio dallo sguardo che i bambini hanno sul mondo.

Una verità che, di fatto, è il cuore stesso del libro presentato. Lo ha sottolineato padre Spadaro ricordando come il Pontefice ami mettere i più piccoli al centro perché essi, con il loro linguaggio diretto e libero dalle diplomazie, «ci aiutano a capire come va il mondo e dove sono le sue ferite». E il volume, nel quale Francesco utilizza proprio quel linguaggio, è, secondo il gesuita, un vero e proprio «gesto politico», che indica lo stile e l’atteggiamento necessari, soprattutto agli adulti. È, ha aggiunto, anche un prezioso insegnamento sull’importanza della «dimensione emotiva», quella dimensione che è così naturale nell’universo interiore dei più piccoli e che andrebbe recuperata e valorizzata da quello dei più grandi.

All’inizio dell’incontro la presidente Enoc, ricordando precedenti iniziative editoriali che hanno portato alla luce il «rapporto speciale» che il Papa ha con i bambini e la passione che il Pontefice ha per i disegni che i suoi piccoli amici gli donano in ogni circostanza, ha sottolineato alcuni passaggi chiave del libro. Fra questi, uno in particolare: «Gesù — scrive Francesco — ti accompagna, fino all’ultimo istante è sempre con te». È, in fondo, la sintesi dell’impegno quotidiano che si vive al Bambino Gesù: «Questo ospedale — ha detto Enoc — vorrebbe guarire tutti i bambini. Si impegna allo stremo», ma anche quando il bambino non è guaribile, «viene sempre accompagnato», è «curabile», è, cioè, oggetto di cura amorevole e attenta.

Un libro prezioso, ha aggiunto il cardinale Tagle, che è come una boccata di «aria fresca» con le sue poche e toccanti parole e con le tante immagini che «trasmettono felicità, energia e vita». Ricchezza di una semplicità che al porporato ha ricordato, con emozione, la semplicità e la profondità delle sue radici familiari. Sollecitato poi dalle domande dei bambini presenti, il prefetto di Propaganda Fide si è soffermato sul tema della speranza e, scherzando sul suo essere «molto vecchio» rispetto ai suoi giovanissimi interlocutori, ha sottolineato l’importanza dell’alleanza tra le generazioni e ha ricordato: «Io guardando voi sento che il mondo ha un futuro, che la Chiesa ha un futuro perché ci sono i bambini. Voi siete speranza. Voi siete il futuro». (maurizio fontana)

Osservatore Romano