Il convegno. La Fai Cisl: occorre sostenere la montagna

A Dobbiaco inizia la due giorni di lavoro. Il segretario Rota: “Serve una fiscalità differenziata per le persone e le imprese che vivono e operano nei territori di montagna, altro che flat tax”

Il logo della manifestazione

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da Avvenire

Si è svolta oggi la prima sessione della due giorni voluta dalla Fai Cisl per fare il punto sul lavoro ambientale e il sistema della montagna. Il meeting, in corso a Dobbiaco, Bolzano, si è aperto con i saluti del Segretario generale della Fai Cisl Alto Adige,
Stefan Federer, e con un intervento del Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che parlando del comparto forestale ha subito espresso il pieno sostegno allo sciopero regionale che si terrà in Campania il 12 luglio: “La dignità dei lavoratori – ha detto Rota – non può essere calpestata, alcuni non percepiscono lo stipendio da un anno, saremo in piazza nella mobilitazione unitaria per ribadire che ai 4 mila lavoratori coinvolti non bastano più le tante promesse fatte dalla Regione”.

Il leader della federazione agroalimentare ha parlato anche del rinnovo contrattuale: “Per gli operai idraulico-forestali vogliamo valorizzare la riapertura del tavolo di trattativa con l’Uncem, finalmente avvenuta dopo anni di blocco istituzionale. Occorre avviare al più presto una negoziazione e rinnovare il contratto nazionale, bisogna capire che il contratto non è solo stipendio, è anche
welfare, è crescita degli enti bilaterali, è democrazia, è fonte di ricchezza per tutti, e questo vale per i forestali così come per gli allevatori e per tutte le altre categorie”.

Spiegando le diverse proposte del sindacato per il sostegno alla montagna, il leader della Fai ha commentato anche il dibattito sulla flat tax: “Serve una fiscalità differenziata per le persone e le imprese che vivono e operano nei territori di montagna, altro che flat tax. Anziché tagliare le tasse con aliquote separate con l’accetta, mortificando il principio di progressività, che è anche inscritto nella nostra Costituzione, si dovrebbe agire per modulare in maniera più mirata una fiscalità di vantaggio per chi sta nei territori più impervi e vulnerabili, contrastando lo spopolamento delle aree interne e l’abbandono delle terre”.

Un momento del convegno di Fai Cisl, con l'intervento del segretario Onofrio Rota

Un momento del convegno di Fai Cisl, con l’intervento del segretario Onofrio Rota

È intervenuto poi Stefano Lucchini, Vicepresidente Uncem Friuli Venezia Giulia, che ha ricordato alcune delle principali difficoltà delle amministrazioni locali nelle zone montuose, sottolineando le grandi opportunità occupazionali derivanti dalle risorse boschive, troppo spesso concepite più come problema che come ricchezza. Un sollecito da Lucchini è stato fatto rispetto ai tavoli aperti con gli stati generali della montagna, che “rischiano di rimanere impantanati dentro qualche ministero”.

Valerio Rossi Albertini, ricercatore del Cnr e divulgatore scientifico, ha condotto invece una dimostrazione scientifica per spiegare l’effetto serra e ha ricordato i molti aspetti che confermano i cambiamenti climatici e smentiscono i negazionisti del surriscaldamento del pianeta.

È intervenuto poi Alberto Orioli, Vicedirettore del Sole 24 Ore, che ha spiegato il lavoro svolto dal quotidiano per la redazione del supplemento “L’economia della montagna”. “Abbiamo notato tante cose rilevanti sulle connessioni tra agroindustria, energia, turismo”, ha detto Orioli, “tutti fattori di sviluppo molto importanti per la montagna, che non è soltanto il luogo della meditazione, ma anche un patrimonio enorme dal punto di vista economico. Pensiamo alle potenzialità offerte dall’assegnazione dei giochi olimpici a Milano e Cortina, oppure al fatto che la bike economy muove quasi 11 miliardi l’anno, che l’agrifood di qualità abbinato ai prodotti di montagna vale 9 miliardi e mezzo, o che le settimane bianche valgono 8 miliardi”. “È fondamentale immaginare la montagna come luogo delle reti – ha aggiunto Orioli – e in questo senso c’è un forte bisogno di un’agenda politica orientata sul potenziamento delle reti digitali e delle infrastrutture”.

Gabriele Calliari, Presidente nazionale di Federforeste, ha sottolineato il bisogno di politiche forestali più appropriate di quelle attuali: “Oggi abbiamo il 40% della superficie nazionale costituita da boschi, è un dato positivo, ma non pensiamo che a un aumento di questa percentuale corrisponda automaticamente un miglioramento, abbiamo bisogno di un bosco ben gestito e non abbandonato a se stesso”. Positiva la ripresa del tavolo sulla filiera legno, secondo Calliari, ma vanno fatti i decreti attuativi del Testo Unico approvato un anno e mezzo fa: “Il testo va reso operativo perché finalmente restituisce un’idea di coltivazione dell’ambiente e non di pura conservazione museale”. Il presidente di Federforeste ha anche richiamato l’attenzione sul mercato illegale del legno, frutto di tagli abusivi effettuati in diverse parti del mondo con lo sfruttamento anche di lavoro minorile.

Hanno inviato i propri contributi audiovisivi anche l’On. Filippo Gallinella, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, e il climatologo Luca Mercalli. Il meeting, moderato dalla giornalista Elena Mattiuzzo, proseguirà domani con gli interventi della climatologa del Cnr Marina Baldi, il Prof. Antonio Ciaschi, docente alla Lumsa, Enrico Petriccioli, Segretario Generale Fondazione Montagne Italia e vicepresidente FederBim, Mauro Broll, Direttore Ripartizione Foreste della Provincia Autonoma di Bolzano, Francesca Gallo, artigiana e musicista, Pierantonio Salvador, Presidente API, Associazione Piscicoltori Italiani, Andrea Fabris, esperto di acquacoltura e ittiopatologia, Stefania Rota, AD dell’azienda San Vincenzo, Giacomo Boninsegna, Scario della Magnifica Comunità di Fiemme, il Prof. Alberto Tamburini, docente dell’Università della Montagna, e l’imprenditrice agricola Agitu Idea Gudeta.