Il Consiglio Pastorale è presenza di Dio

Si è svolto a Licheń il Primo Congresso Nazionale che ha visto la partecipazione di 140 membri dei Consigli Pastorali dalle 37 diocesi polacche

di Don Mariusz Frukacz

CZESTOCHOWA, lunedì, 24 settembre 2012 (ZENIT.org) – Ha preso il via nei giorni scorsi, il 22-23 settembre, il Primo Congresso Nazionale dei Consigli Pastorali Diocesani, a Licheń, sul tema: Diagnosi-dialogo-cooperazione, che ha visto la partecipazione di 140 membri dei Consigli Pastorali dalle 37 diocesi polacche.

Numerosi gli argomenti trattati nell’ambito dell’incontro: il Consiglio Pastorale Diocesano nei documenti del Concilio Vaticano II e nei documenti della Chiesa post-conciliari; le attività dei Consigli Pastorali nelle diocesi alla luce della ricerca sociologica; la figura del vescovo e il suo consiglio pastorale.

Grande attenzione è stata dedicata inoltre ai temi del compito della Chiesa in Polonia sulla base del documento della Conferenza Episcopale Polacca “La cura per i diritti umani e del bene comune“, e la presentazione dell’esperienza della Nuova Evangelizzazione in Polonia.

“Il Consiglio Pastorale Diocesano è un riflesso di tutto il Popolo di Dio all’interno della diocesi” ha dichiarato mons. Stanislaw Gadecki, Arcivescovo Metropolita di Poznan, vice-Presidente della Conferenza Episcopale Polacca e Presidente della Commissione Pastorale presso la stessa CEP. Riferendosi al tema del Congresso, l’Arcivescovo ha ribadito che “il dialogo è la forma di conversazione che porta all’illuminazione della verità”.

La prima giornata del Congresso si è incentrata sui risultati della ricerca sociologica dei Consigli Pastorali nelle diocesi polacche. Sull’argomento sono intervenuti: don Tomasz Wielebski e il dott. Mateusz Tutak, docente di Teologia Pastorale presso l’Università Cardinale Wyszyński di Varsavia – UKSW.

Dalle discussioni è emerso che la ricerca sociologica mostra “la presenza più alta del clero nei Consigli Pastorali Diocesani”. Tra i membri del Consiglio Pastorale, infatti, il 53,3% è rappresentato dal clero; il 39, 6% da laici e il 7,1% da religiosi. Entrambi i relatori hanno poi rimarcato che il fattore essenziale per il buon funzionamento del Consiglio Pastorale della diocesi è “la personalità di un vescovo, che dà la direzione al lavoro del Consiglio”.
Don Boguslaw Drozdz, della Pontificia Facoltà di Teologia a Wroclaw, ha menzionato inoltre l’importanza della  “virtù diocesana”, ovvero “l’atteggiamento e il lavoro dei fedeli per la la realizzazione del bene comune nella propria diocesi”.

Durante la prima sessione dell’incontro sono stati svolti alcuni lavori di gruppo portati avanti da mons. Adam Lepa, vescovo ausiliare di Lodz, e da Damian Zimon, Arcivescovo emerito di Katowice. Nel suo intervento, mons. Lepa ha evidenziato l’importanza del lavoro del Consiglio Pastorale della diocesi, affermando che “i membri di tale Consiglio devono riconoscere bene il problema e l’argomento attuale della Chiesa locale”.

Tra i relatori anche mons. Ireneusz Skubiś, redattore capo del settimanale cattolico “Niedziela”, il quale ha rimarcato che “il vescovo della diocesi dovrebbe ascoltare la voce dei laici” e che per identificare e descrivere alcuni tipi di problematiche è “molto importante è la presenza dei media cattolici”.

Nella seconda parte della riunione, mons. Józef Kupny, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Katowice, ha parlato invece della realizzazione del documento sociale della Conferenza Episcopale Polacca dal titolo La cura per il bene dei diritti dell’uomo e del bene comune”.

“È necessario coinvolgere i laici nella responsabilità per la Chiesa” ha detto il presule, aggiungendo anche che “è fondamentale promuovere la dottrina sociale della Chiesa e la presenza della Chiesa nei media”. Il primo giorno del Congresso si concluso con la celebrazione della Santa Messa presso il Santuario della Madonna di Lichen.

Nella terza sessione i partecipanti al Congresso hanno ascoltato la riflessione di mons. Grzegorz Ryś, vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Cracovia e Presidente del Consiglio per la Nuova Evangelizzazione Pastorale presso la Conferenza Episcopale Polacca, che ha presentato l’esperienza dell’evangelizzazione in Polonia.

“Bisogna guardare alla Nuova Evangelizzazione in termini di promozione e non in termini della sua iniziazione – ha detto il vescovo – di cui la Pastorale è una delle dimensioni più importanti”.

Mons. Ryś ha inoltre ricordato che la Nuova Evangelizzazione “porta ad un rapporto personale con la persona di Gesù. Il suo vero obiettivo è infatti predicare la fede vissuta e realizzare il mandato missionario di Cristo”.

Il ruolo del Consiglio Pastorale Diocesano nell’adeguamento del programma pastorale nazionale della Chiesa in Polonia e il ruolo dei laici nel lavoro del Consiglio Pastorale, sono stati, invece, gli argomenti della seconda giornata del Congresso.

In apertura: la celebrazione della Messa nella Basilica di Nostra Signora di Lichen, presieduta da mons. Damian Zimon, arcivescovo emerito di Katowice. L’omelia è stata tenuta da mons. Stanislaw Gadecki, arcivescovo metropolita di Poznań, che, facendo riferimento al testo del Vangelo, ha sottolineato che “il mistero dell’umiltà di Cristo, è una prova di immenso amore di Dio per ciascuno di noi”.

“Oggi davanti ai nostri occhi si rivela l’offensiva atea – ha dichiarato poi il metropolita – la cui strada nel mondo odierno è stata aperta dall’eliminazione di Dio dalla vita umana”.

A tal proposito, mons. Gadecki ha fatto riferimento all’immagine di un bambino che presenta il Vangelo a Gesù. “Il bambino è dipendente dalla misericordia e dalla grazia di un altro. Egli è l’immagine dell’innocenza e della fiducia. Davanti a Dio, quindi, dobbiamo essere come bambini indifesi e fiduciosi”.

Dopo la Messa, il Congresso ha visto l’intervento di don Krystian Piechaczek, del Dicastero Pastorale della Diocesi di Gliwice, che ha posto l’accento sulla necessità di “osservare la pastorale piuttosto che osservare il parroco”. Ha concluso i lavori, infine, il dott. Krzysztof Jankowiak, membro del Consiglio Pastorale Diocesano a Poznan, che ha parlato del ruolo dei laici nel lavoro del Consiglio Pastorale Diocesano.