Il 26 luglio 1942 moriva il carmelitano Tito Brandsma. Quel giornalista martire ucciso a Dachau

L’Osservaore Romano

(Fernando Millán Romeral) Il 26 luglio ricorrono settantacinque anni dalla morte del carmelitano olandese Tito Brandsma (1882-1942). Nella sua beatificazione Giovanni Paolo II mise in evidenza che la testimonianza del nuovo beato appare alla Chiesa e al mondo moderno come una prova che l’amore cristiano raggiunge perfino il nemico e vince il male. Così lo visse il carmelitano olandese, che mise in pratica questo comandamento supremo, perfino nei campi di concentramento, «organizzati secondo il programma del disprezzo dell’uomo, secondo il programma dell’odio».