«I vescovi non possono astrarsi dall’attualità»

“A differenza del teologo, che può in un certo senso scegliere con maggiore libertà gli ambiti della sua ricerca, il Pastore non può astrarsi dai problemi che suscita la cronaca”. Lo afferma il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, che ha presentato questa sera all’Auditorium Conciliazione il libro “La porta stretta” che riporta le prolusioni del presidente dei vescovi italiani, cardinale Angelo Bagnasco, ad Assemblee e Consigli permanenti della Cei. “Va riconosciuto che il Pastore è vincolato dal suo essere immerso e partecipe delle gioie e dei dolori della comunità che presiede”.

“È la fedeltà alla natura stessa del servizio episcopale che impone di non sottrarsi dall’esprimere un giudizio, frutto di comune riflessione e di discernimento ecclesiale, sulle varie e scottanti questioni, come ad esempio la bioetica, quando il valore incomparabile della dignità umana è minacciato dalla miseria e dalla povertà, almeno quanto è minacciato dal disconoscimento del valore di ogni istante e di ogni condizione di vita”, prosegue Bertone. La Chiesa “deve passare attraverso la ‘porta stretta’ di una responsabile presenza nella società e nella cultura italiana, che intende solo servire la verità e promuovere la collaborazione in uno spirito di ordinata concordia, che, nella fedeltà al Vangelo, si offre a tutti quale stimolo e proposta alta, quale terreno fertile di confronto e di dialogo rispettoso, senza sconti facili e senza zone franche dal giudizio e dal discernimento”.

“Si può con piacere rilevare – afferma il cardinale – che tra il portone spalancato della distrazione e della latitanza, volto a raccogliere il plauso di chi si attende dai pastori della Chiesa poco più di una rituale benedizione che anestetizzi le coscienze, e la porta dell’ingerenza miope, che mira ad acquisire qualche vantaggio immediato, cercando di vincere tante piccole battaglie di Pirro, c’è la porta stretta di una responsabile presenza nella società e nella cultura italiana, che intende solo servire la verità e promuovere la collaborazione in uno spirito di ordinata concordia, che, nella fedeltà al Vangelo, si offre a tutti quale stimolo e proposta alta, quale terreno fertile di confronto e di dialogo rispettoso, senza sconti facili e senza zone franche dal giudizio e dal discernimento”.

“Parole chiare a difesa della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e preservata quale ‘crogiuolo di energia morale determinante nell’offrire prospettive di vita al nostro presente'”. Sono quelle che per Bertone si trovano nelle prolusione di Bagnasco. La famiglia, ha proseguito il porporato, è una istituzione “centrale per le possibilità di sviluppo corretto della persona umana e della società”.

Dalle prolusioni del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, emerge per Bertone “uno sguardo di sereno cristiano ottimismo verso i destini dell’essere umano e della nazione italiana. Un ottimismo fondato nella Buona Notizia che perennemente i cristiani – e a maggior ragione i Pastori – devono saper annunciare a tutti e di cui devono saper offrire ragioni comprensibili e comunicabili”.

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