I ragazzi di oggi pregano anche online

La conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa a Padova (Boato)

La conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa a Padova (Boato)

«Signore, insegnaci a pregare ». La richiesta dei discepoli di Gesù tocca gli animi di tutte le generazioni e i giovani della diocesi di Padova, che hanno vissuto lo scorso anno il «Sinodo dei Giovani», hanno espresso la loro «sete di Dio» a chiare lettere nel testo finale consegnato al vescovo Claudio Cipolla e alla diocesi. Nella «Lettera dei giovani alla Chiesa di Padova» infatti si legge: «Sentiamo che il Signore ci chiama a una relazione forte e significativa con Lui, ma ci manca un’adeguata educazione alla preghiera personale e – nonostante alcune proposte che troviamo nei percorsi esistenti – in tanti ci sentiamo lasciati soli per un cammino spirituale che possa farci incontrare il Signore e nutrirci nel quotidiano».

Da questa richiesta-provocazione origina la nuova proposta dell’Ufficio diocesano di pastorale dei giovani: una scuola di preghiera online. «I giovani hanno sete di spiritualità – commenta il direttore dell’ufficio diocesano, don Paolo Zaramella, che ha coordinato anche il Sinodo dei giovani – c’è una domanda e noi ci siamo chiesti come poter rispondere nel quotidiano». «È una proposta pensata per chi non ha tempo» sottolinea don Federico Giacomin, che oltre a essere vicedirettore dell’Ufficio, da dieci anni dirige Villa Immacolata, la Casa di spiritualità diocesana di Torreglia, e di spiritualità declinata in tutte le età e in diversi linguaggi, se ne intende. «La Scuola online è per chi non sa come incastrare un momento di spiritualità nella propria giornata». Pillole di preghiera? Non proprio. Qualcosa di più: un percorso in 12 puntate a cadenza settimanale, a partire da lunedì 17 dicembre, che verrà proposto sul canale youtube della Pastorale dei giovani e diffusa sui social più utilizzati (Instragram, Facebook, Telegram). Un itinerario che dura tre mesi e che si può iniziare quando si vuole, l’importante è mantenere la continuità e la sequenza proposta. Ogni puntata dura poco più di tre minuti: un tempo breve in cui don Paolo e don Federico individuano di volta in volta un ‘tratto’ e un ‘movimento’. Ogni tratto aiuta a capire cosa è la preghiera e come Gesù ha insegnato a pregare, mentre il movimento propone un esercizio quotidiano. «È un piccolo esercizio dentro la confusione di ogni giorno» sottolinea don Giacomin. La Scuola di preghiera online è ‘libera’, non chiede impegno o iscrizione, semplicemente si propone: «Non c’è vincolo, desideriamo che il legame diventi strettamente personale. ‘Sarà dura’ all’inizio, ma è un allenamento, che permetterà di esercitarsi su ‘cose grandi’. La Scuola di preghiera online diventa allora un patto che ciascuno farà con se stesso, il patto di esercitarsi settimana dopo settimana».

La proposta sarà lì, a portata di click, pronta a dare strumenti e possibilità a chi desidera entrare personalmente in un dialogo con il Signore, sapendo che «come un bambino è nel grembo della madre, così la preghiera è dentro di noi, sta a noi dedicare del tempo per imparare a ‘tirarla fuori’». La Scuola di preghiera online è stata presentata nei giorni scorsi ai giovani della diocesi di Padova, ma è naturalmente senza confini di sorta, durante la Veglia di preghiera dei giovani guidata dal vescovo Claudio Cipolla.

Una scuola nella scuola, la Veglia, infatti, rappresenta una delle tappe della Scuola di preghiera che il Seminario maggiore porta avanti da vent’anni e vede la partecipazione mensile di circa 500 giovani e ragazzi, che ora, assieme ad altri coetanei possono contare anche su un supplemento quotidiano, facilmente raggiungibile sui canali social del sito www.giovanipadova.it