I giovani, il Vescovo e la sete di Dio

Venerdì 8 marzo, nel terzo incontro quaresimale con i giovani, il Vescovo Massimo ha parlato ai giovani dell’incontro di Gesù con la Samaritana




Venerdì 8 marzo, il terzo appuntamento del ciclo di incontri “Chi cercate”? che vede il vescovo Massimo in dialogo con i giovani della diocesi si è confermato un successo di presenza e partecipazione.
Una grande folla di giovani ha riempito ancora una volta la Cattedrale di Reggio Emilia in ogni sua parte per ascoltare le parole del Vescovo sul testo dell’incontro tra Gesù e la samaritana. Ha introdotto la serata, come nei precedenti appuntamenti, un canto e in questa occasione i giovani hanno potuto ascoltare la “Canzone del Melograno” di Claudio Chieffo dedicata a Giorgio Gaber nella quale si dice: «nel giardino c’è Dio che ti aspetta e ti vuole parlare, puoi sederti vicino vicino ad ascoltare…».
Il tema dell’incontro personale con Dio fa infatti da sfondo a tutti gli incontri del Vescovo con i giovani; a Gesù infatti non bastava parlare alle folle, ma nelle folle cercava i volti e desiderava l’incontro personale. Gesù sceglie di incontrare chi ha nel cuore una grande necessità, un bisogno che solo lui può saziare. Nel caso della Samaritana questo peso è rappresentato dalle sue colpe.
Gesù sceglie di presentarsi come portatore anch’egli di una domanda, di un bisogno: chiede infatti da bere alla samaritana. Il vescovo Massimo ha sottolineato che anche Gesù ha una necessità profonda, rappresentata dall’urgenza di voler incontrare la samaritana di incontrare ognuno di noi e di dialogare con noi. È un Dio che ci cerca continuamente e se cadiamo ci aiuta a rialzarci. A questo proposito il vescovo ha citato S. Bernardo il quale scriveva che “Dio non è travolto dalla sofferenza, ma non è senza compassione”.
Nel suo incontro con noi, ha proseguito il Vescovo Massimo, Gesù ci chiede sempre qualcosa, ha “sete” del rapporto con noi e si è fatto uomo per abitare nella nostra vita e farci abitare nella sua. La sete di Gesù però non è segno della sua imperfezione, ma, al contrario, è segno del suo desiderio di farci incontrare l’Amore del Padre. Così accade infatti con la samaritana quando le dice “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. L’importante, ha puntualizzato il Vescovo, è che questo incontro non decada in abitudine, ma deve necessariamente essere riscoperto in ogni momento. lo scopo di Gesù è farci diventare uomini e donne mature, capaci di scoprire il proprio posto nel mondo.
Il vescovo ha concluso augurando a tutti i giovani di riuscire a trovare con l’aiuto di Dio e degli amici il proprio posto indicando come via ordinaria della vocazione all’amore il matrimonio, e come via straordinaria quella della verginità nella quale si è chiamati ad amare direttamente Gesù; in particolar modo nel sacerdozio, ha detto il vescovo nelle battute conclusive, l’uomo è chiamato a vivere una vita grande educando il popolo di Dio e celebrando i sacramenti.
La serata si è conclusa con le domande dei giovani che hanno chiesto consigli su come incontrare Dio nella vita di tutti i giorni senza che tale incontro scada in abitudine pur diventando incontro abituale.
L’ultimo incontro con i giovani sarà sempre in cattedrale alle 20.45 di venerdì 15 marzo sul tema: “l dono di una vita senza fine. La risurrezione dell’amico Lazzaro”. Dalle 20.00 saranno ancora una volta disponibili dei sacerdoti per le confessioni.
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