I consigli del pedagogista per i regali di Natale. Liberate i figli dai videoschermi

Arriva Natale e per tanti genitori la tentazione è forte, anzi fortissima: regalare un dispositivo video digitale ai loro bambini. Sembrano quasi fuori dal tempo le persone che decidono di resistere a queste pressioni del marketing. Mosche bianche. Ma dovrebbe essere il contrario. In Italia un bambino di 8 anni può acquistare a suo nome uno smartphone con internet incorporato, basta solo la firma di un genitore.

Non esistono sostanziali limitazioni neanche per quanto riguarda l’utilizzo di videogiochi violenti e per registrarsi con un profilo sui social network. Lasciamo i nostri figli in balia di un pericolo costante, la sovraesposizione ai videoschermi, spesso senza neanche rendercene conto. Non c’è nessun vantaggio né emotivo, né cognitivo, né evolutivo nel fare una vita quasi totalmente virtuale dove tutto è filtrato da tv e giocattoli digitali. Ci sono solo svantaggi. L’esposizione ai videoschermi produce un senso di progressiva perdita di contatto con la realtà e, a livello scolastico, indebolisce la capacità di concentrazione, facoltà necessaria per l’apprendimento. Mi capita sempre più spesso di vedere bambini, anche molto piccoli, piazzati davanti a uno schermo ovunque: a casa, al ristorante, in macchina, anche al parco.

Sono tante le ricerche che rilevano i danni di una vita infantile video digitale a partire dai ritardi del linguaggio, per finire con disturbi emotivi di varia natura. Sottovalutiamo quotidianamente la pericolosità dell’uso precoce della tastiera al posto della scrittura corrente, dell’esperienza video visiva al posto di quella sensoriale e manuale, dei videogiochi virtuali al posto del gioco sociale corpo a corpo.

Due bambini che si rotolano sul pavimento fanno rumore, disordine, si sporcano. Invece, se stanno seduti sul divano con in mano i comandi della play station sono silenziosi, tranquilli e non disturbano. Ma i bambini hanno bisogno di essere protagonisti attivi dei loro giochi, di stimolare autonomamente la loro fantasia e creatività. Il movimento e le esperienze fisiche permettono loro di crescere sereni sviluppando autostima nelle loro capacità. Correre e saltare, inseguirsi, saltare gli ostacoli. Assecondare questi loro bisogni li preserva da tante malattie del comportamento. I videoschermi, invece, li pongono in una posizione di passività, che causa frustrazione e, quindi, spesso sprigiona aggressività.

Quando nel mio studio incontro genitori che mi raccontano dei loro bambini in difficoltà emotiva come prima cosa consiglio la riduzione dell’uso di videoschermi di ogni tipo a mezz’ora al giorno: i miglioramenti sono immediati. A seconda dell’età, sono tantissimi i giochi adatti che possiamo comprare in occasione del Natale: costruzioni di ogni tipo, casette da interno e da esterno, piste per macchinine e trenini, monopattini e biciclette, tutti i giochi con la palla (dai birilli a piccoli canestri con palline di gommapiuma), libri, bambole, soldatini e personaggi fantastici, animali di pezza, plastica o legno, paste da modellare, giochi di società e giochi didattici (memory, domino, dama, shangai), carte, strumenti musicali. Tutti questi giochi li rendono attivi e li stimolano: l’esperienza diretta è il modo migliore per crescere. Come diceva la grande pedagogista Maria Montessori: lasciamoli fare.

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