I 70 anni di sacerdozio di monsignor Pietro Iotti

Era il 29 giugno 1946 quando il vescovo Beniamino Socche accolse la professione di fede del neo sacerdote, che – in anticipo sui 24 anni previsti come età minima– già venne considerato idoneo ad essere ordinato.

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Per volontà del parroco don Alcide Pecorari, l’eccezionale anniversario è stato celebrato nella chiesa di San Giacomo, che costituì la prima destinazione operativa di don Pietro. Sotto la guida dell’allora parroco, mons. Antonio Fornaciari, il giovane prete si prese cura dei giovani della parrocchia, dando vita ad un gruppo di fedelissimi, che anche ora si sono riuniti per festeggiarlo. Si era appena usciti dalla guerra; già il ritorno alla vita normale era un’avventura e per i ragazzi di allora ci furono avventurose gite in appennino e un ancor più coraggioso pellegrinaggio a Lourdes, che li cementarono nell’amicizia reciproca e nella devozione alla Madonna. Quella “Mamma celeste” che don Pietro invoca costantemente e che ha ricordato anche alla celebrazione del Settantesimo, recitando dall’altare la “Preghiera alla Vergine” che Dante Alighieri fa pronunciare a San Bernardo nella Divina Commedia. Da “Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile ed alta più che creatura”, la voce del 93enne don Iotti si è snodata sicura per tutte le terzine, fino alla fine del lungo Inno, recitato a memoria e senza esitazioni.

A festeggiare il vitalissimo sacerdote, una rappresentanza della Polizia di Stato, di cui Don Pietro è stato per decenni cappellano, ed un gruppo di “anziani” dei Vigili del Fuoco, presso la cui caserma ogni domenica, da oltre 60 anni, don Pietro officia la Messa. L’ha fatto anche tre giorni fa, dopo una “pausa” di alcune settimane per una frattura ad un braccio, che si è fortunatamente risolta per il meglio.

Lisa Bellocchi

laliberta.info