Giovani in viaggio, «sfida educativa» Il presidente del Ctg: turismo, scuola di responsabilità verso gli altri e il creato
DI GIACOMO GAMBASSI – avvenire
Un tempo libero che non sia soltanto da consumare o da spendere come vuota evasione, ma da vivere in libertà e con intelligenza. È lo spirito che anima da più di sessant’anni il Centro turistico giovanile (Ctg), «laboratorio» di convivenza, incontri e viaggi all’insegna della vacanza consapevole, ispirato da una visione cristiana dell’uomo. Una sfida che nell’era digitale è ancora più attuale, spiega la presidente Maria Pia Bertolucci. «I ragazzi di oggi che passano ore davanti al computer e comunicano con le chat o i social network si sono abituati a muoversi in maniera virtuale attraversato la Rete piuttosto che a mettersi uno zaino sulle spalle e a partire». Da qui la scelta di proporre esperienze di mobilità autentiche. O meglio, «un progetto educativo e di formazione integrale della persona puntando sui settori del turismo giovanile e sociale, del tempo libero, dell’ambiente e del volontariato culturale», afferma la presidente del Centro turistico giovanile. Una storia iniziata nel 1949. Nato all’interno alla Gioventù italiana di Azione cattolica nel 1949, il Ctg diventa autonomo nel 1970 e l’anno suc- cessivo la Cei ne approva lo statuto. Oggi è presente in tutta Italia con centinaia di realtà tra gruppi di base e centri di vacanza, e con una rete diffusa capace di coinvolgere ogni anno migliaia di persone di diverse fasce d’età. A cominciare dai ragazzi a cui l’associazione lancia un appello. «Al Ctg – afferma Maria Pia Bertolucci – mancano giovani creativi e originali disposti a uscire dalle forme di aggregazione su internet e portare avanti il patrimonio del Centro che è improntato ad uno stile di fare gruppo, di conoscere amici, di condividere di esperienze». Costruttori di pace. Perno dell’associazione sono i viaggi declinati secondo le formule delle vacanze, dei pellegrinaggi e dell’ospitalità nelle case per ferie. Nessuna offerta «tutto compreso» o pacchetti preconfezionati, ma un insieme di proposte per «crescere come persona e cittadino responsabile ». Con destinazioni a vasto raggio. Recentemente un gruppo di 55 giovani è stato in Terra Santa per una settimana; a giugno sarà la volta dell’Armenia; a luglio la meta sarà Santiago di Compostela da raggiungere a piedi dopo aver percorso gli ultimi 130 chilometri del cammino. «Comunque il viaggio è soltanto un momento – chiarisce la presidente –. In realtà in primo piano viene messa la preparazione che permette di entrare in contatto con culture, tradizioni, ambienti e stili di vita diversi e di porre le basi per creare occasioni di dialogo e contribuire a creare scenari di pace». Volti santi sull’asfalto. Per intercettare i giovani il Ctg sceglie varie strade: dalle assemblee studentesche al passaparola, dal volantinaggio nelle parrocchie a facebook . E poi ci sono gli eventi come la manifestazione «Giò Madonnari» che, ogni seconda settimana di maggio, porta i ragazzi delle scuole elementari e delle medie nelle piazze e nei cortili d’Italia per disegnare sull’asfalto. «Dalle quaranta piazze dello scorso anno – annuncia la presidente del Ctg – puntiamo ad essere presenti in ottanta per testimoniare il nostro radicamento sul territorio e il nostro impegno a fianco delle giovani generazioni».
DI GIACOMO GAMBASSI – avvenire
Un tempo libero che non sia soltanto da consumare o da spendere come vuota evasione, ma da vivere in libertà e con intelligenza. È lo spirito che anima da più di sessant’anni il Centro turistico giovanile (Ctg), «laboratorio» di convivenza, incontri e viaggi all’insegna della vacanza consapevole, ispirato da una visione cristiana dell’uomo. Una sfida che nell’era digitale è ancora più attuale, spiega la presidente Maria Pia Bertolucci. «I ragazzi di oggi che passano ore davanti al computer e comunicano con le chat o i social network si sono abituati a muoversi in maniera virtuale attraversato la Rete piuttosto che a mettersi uno zaino sulle spalle e a partire». Da qui la scelta di proporre esperienze di mobilità autentiche. O meglio, «un progetto educativo e di formazione integrale della persona puntando sui settori del turismo giovanile e sociale, del tempo libero, dell’ambiente e del volontariato culturale», afferma la presidente del Centro turistico giovanile. Una storia iniziata nel 1949. Nato all’interno alla Gioventù italiana di Azione cattolica nel 1949, il Ctg diventa autonomo nel 1970 e l’anno suc- cessivo la Cei ne approva lo statuto. Oggi è presente in tutta Italia con centinaia di realtà tra gruppi di base e centri di vacanza, e con una rete diffusa capace di coinvolgere ogni anno migliaia di persone di diverse fasce d’età. A cominciare dai ragazzi a cui l’associazione lancia un appello. «Al Ctg – afferma Maria Pia Bertolucci – mancano giovani creativi e originali disposti a uscire dalle forme di aggregazione su internet e portare avanti il patrimonio del Centro che è improntato ad uno stile di fare gruppo, di conoscere amici, di condividere di esperienze». Costruttori di pace. Perno dell’associazione sono i viaggi declinati secondo le formule delle vacanze, dei pellegrinaggi e dell’ospitalità nelle case per ferie. Nessuna offerta «tutto compreso» o pacchetti preconfezionati, ma un insieme di proposte per «crescere come persona e cittadino responsabile ». Con destinazioni a vasto raggio. Recentemente un gruppo di 55 giovani è stato in Terra Santa per una settimana; a giugno sarà la volta dell’Armenia; a luglio la meta sarà Santiago di Compostela da raggiungere a piedi dopo aver percorso gli ultimi 130 chilometri del cammino. «Comunque il viaggio è soltanto un momento – chiarisce la presidente –. In realtà in primo piano viene messa la preparazione che permette di entrare in contatto con culture, tradizioni, ambienti e stili di vita diversi e di porre le basi per creare occasioni di dialogo e contribuire a creare scenari di pace». Volti santi sull’asfalto. Per intercettare i giovani il Ctg sceglie varie strade: dalle assemblee studentesche al passaparola, dal volantinaggio nelle parrocchie a facebook . E poi ci sono gli eventi come la manifestazione «Giò Madonnari» che, ogni seconda settimana di maggio, porta i ragazzi delle scuole elementari e delle medie nelle piazze e nei cortili d’Italia per disegnare sull’asfalto. «Dalle quaranta piazze dello scorso anno – annuncia la presidente del Ctg – puntiamo ad essere presenti in ottanta per testimoniare il nostro radicamento sul territorio e il nostro impegno a fianco delle giovani generazioni».