Giornata mondiale Salute mentale

Un’emergenza che riguarda 300.000 persone con 900.000 richieste di assistenza presso i servizi di salute mentale ma delle quali solo il 55% ottiene risposte. Questi i numeri diffusi in occasione della giornata mondiale della salute mentale dall’Associazione Luca Coscioni nel corso del XVII Congresso Nazionale dell’Associazione. E dal consigliere generale, Fabrizio Starace, ex membro della Task Force di Colao, Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (Siep) la proposta di “investire nell’assistenza, incrementare l’investimento nei settori della Salute mentale e delle Dipendenze patologiche di almeno il 35% rispetto alla spesa attuale, prevedendo il graduale superamento delle disuguaglianze di accesso interregionali, attraverso il reclutamento del personale carente della dirigenza sanitaria e delle professioni sanitarie”. Tale incremento è pari complessivamente “a circa 2 miliardi di Euro (1,4 mld per la Salute Mentale e 550 mln per le Dipendenze)”, si legge nella proposta.

“Dai dati del Sistema Informativo Salute Mentale (Sism) – riferisce l’Associazione Coscioni – emerge che nel triennio 2015-2017 si è verificata una progressiva riduzione delle risorse, un depauperamento del capitale umano e un impoverimento delle attività di inclusione sociale e lavorativa a fronte di un incremento delle prestazioni territoriali, di un aumento delle degenze e delle prescrizioni di ansiolitici e un’accentuazione delle disparità interregionali”. “L’Italia – scrive Starace nella sua proposta – si attesta nelle ultime posizioni in Europa per percentuale della spesa sanitaria investita in questo ambito (3,6% a fronte di Francia, Germania, UK che stanziano circa il 10%). Per le Dipendenze Patologiche, a fronte dell’1,5% della spesa sanitaria considerato standard di riferimento, la spesa non raggiunge lo 0,7%.Al contrario “ovunque – afferma Starace è in atto una crescente domanda di servizi relativi alla salute mentale determinati da fattori sociali, economici e culturali, come evidenziato dall’Oms”.

Starace sottolinea la necessità di un “ri-orientamento delle prassi dei Servizi verso la personalizzazione degli interventi e il superamento delle strutture residenziali, attraverso un imponente piano di formazione e di qualificazione delle attività secondo criteri evidence-based”. (ANSA).