Giornata mondiale. In preghiera per le vocazioni: il coraggio di rischiare per Dio

In preghiera per le vocazioni: il coraggio di rischiare per Dio


Papa Francesco ordina questa mattina nella Basilica di San Pietro 19 nuovi sacerdoti. Il rito si svolge nella domenica del Buon Pastore, la IV di Pasqua, in cui la Chiesa celebra la 56ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Tra i concelebranti il cardinale vicario Angelo De Donatis e i rettori dei Seminari dei candidati. Otto degli ordinandi appartengono alla Fraternità sacerdotale dei Figli della Croce; uno alla Famiglia dei Discepoli; due hanno studiato al Pontificio Seminario Romano Maggiore e otto al Collegio diocesano Redemptoris Mater. Il messaggio del Pontefice per questa giornata mondiale, pubblicato il 9 marzo scorso, è incentrato sul tema «Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio». In esso Francesco chiede ai giovani di non essere «sordi alla chiamata del Signore». «Se vi chiama per questa via – dice – non tirate i remi in barca e fidatevi di Lui». Mentre alla Chiesa ricorda che «c’è bisogno di una pastorale giovanile e vocazionale che aiuti la scoperta del progetto di Dio, specialmente attraverso la preghiera, la meditazione, l’adorazione e l’accompagnamento spirituale». Con un’intonazione in linea con le risultanze del Sinodo dello scorso anno e della Gmg di Panama di gennaio, il successore di Pietro lancia in particolare una precisa esortazione: «Non fatevi contagiare dalla paura, che ci paralizza davanti alle alte vette che il Signore ci propone». Ricordando «sempre che, a coloro che lasciano le reti e la barca per seguirlo, il Signore promette la gioia di una vita nuova, che ricolma il cuore e anima il cammino». Quindi prosegue ribadendo che «la chiamata del Signore non è un’ingerenza di Dio nella nostra libertà», «non è una “gabbia” o un peso che ci viene caricato addosso». Si tratta piuttosto dell’«iniziativa amorevole con cui Dio ci viene incontro e ci invita ad entrare in un progetto grande, del quale vuole renderci partecipi, prospettandoci l’orizzonte di un mare più ampio e di una pesca sovrabbondante». Allo stesso tempo il Papa rimarca che «abbracciare» la promessa fatta tramite la vocazione «richiede il coraggio di rischiare una scelta». Questo vuol dire che per accogliere la chiamata del Signore «occorre mettersi in gioco con tutto sé stessi e correre il rischio di affrontare una sfida inedita», perché «viene chiesta quell’audacia che ci sospinge con forza alla scoperta del progetto che Dio ha sulla nostra vita». Avvenire