Gesù al centro e oggi come ieri tanti testimoni tra cui scegliere

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Proprio qui ieri Guido Mocellin: «L’ultimo saluto al cardinal Biffi e a fratel Paoli». Due uomini di Dio! In molte pagine però soprattutto ricordi del cardinale. Il suo “Memorie e digressioni di un italiano cardinale” è piaciuto anche a me, ma sempre in pagina trovo che qualcuno usa il suo ricordo in polemica sull’attuale momento di Chiesa e su papa Francesco anche con giudizi pesanti. E ieri ecco (“Foglio”, p. 7) titolo per le esequie: «Cardinali pochi, fedeli tanti…». Come dire la colpa dei “molti” che mancavano. A modo suo bello però, sempre lì, questo titolo per Biffi: «Allegro, saggio e irriverente. Un vero principe della Chiesa». Diversissimo, però, l’uso di chi lo ha elogiato per biasimare altri all’ingrosso e anche puntando in alto. Su “Zenit” (14/7) per esempio un uomo di Chiesa scrive di Biffi sempre d’accordo con lui «quando emergevano posizioni inassimilabili alle nostra posizione, obiettivamente ortodossa». Da decenni c’è chi ha bisogno dell’esclusiva di ortodossia per poter condannare chiunque non la pensa come lui. Sorprende infatti, ieri su “Italia Oggi” (p. 14), l’elogio pieno di Biffi a firma Gianfranco Morra che nei giorni scorsi, sempre lì, non ha esitato ad accusare più volte il Papa di filocomunismo e veteromarxismo. Ironia della sorte, per caso a equilibrare tutto, sempre su quelle pagine (p. 10), Riccardo Ruggeri: «So che a molti scoccia, ma scegliendo Bergoglio lo Spirito Santo, (aiutato certo da Benedetto XVI) ha scelto meglio della Curia». Varietà, dunque… Che dire? Qui ieri (p. 15) parole del cardinal Bagnasco: «Il centro della vita è Cristo… Se non c’è Gesù al centro, non c’è vita cristiana». Valgono per Biffi, ma valgono anche – e per molti più ancora – per don Arturo Paoli. Nella gran varietà dei “testimoni” viventi di Gesù ciascuno, oggi come ieri, ha diritto anche a scegliere.

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