Fotografie. Ecco chi sono i vincitori del premio World Press Photo

È stato annunciato il vincitore del World Press Photo of the Year, il più importante premio del più importante concorso di fotogiornalismo al mondo, organizzato dall’omonima fondazione olandese dal 1955: è il fotografo venezuelano Ronaldo Schemidt, che lavora per l’agenzia Agence France-Presse. La fotografia con cui ha ottenuto il premio mostra un ragazzo di 28 anni che indossa una maglietta che sta bruciando; è stata scattata durante una manifestazione di protesta contro il presidente venezuelano Nicolas Maduro, avvenuta a Caracas nel maggio 2017. La foto ha anche vinto il primo posto nella categoria Spot News, immagini singole.  La giuria del World press photo (Wpp) ha annunciato tutti i vincitori della 61ª edizione del più importante premio fotogiornalistico al mondo. Quest’anno la giuria è stata presieduta da Magdalena Herrera, responsabile della sezione fotografica della rivista Geo in Francia. I giurati hanno esaminato 73.044 foto, scattate da 4.548 fotografi provenienti da 125 paesi.

È stato annunciato il vincitore del World Press Photo of the Year, il più importante premio del più importante concorso di fotogiornalismo al mondo, organizzato dall’omonima fondazione olandese dal 1955: è il fotografo venezuelano Ronaldo Schemidt, che lavora per l’agenzia Agence France-Presse. La fotografia con cui ha ottenuto il premio mostra un ragazzo di 28 anni che indossa una maglietta che sta bruciando; è stata scattata durante una manifestazione di protesta contro il presidente venezuelano Nicolas Maduro, avvenuta a Caracas nel maggio 2017. La foto ha anche vinto il primo posto nella categoria Spot News, immagini singole. La giuria del World press photo (Wpp) ha annunciato tutti i vincitori della 61ª edizione del più importante premio fotogiornalistico al mondo. Quest’anno la giuria è stata presieduta da Magdalena Herrera, responsabile della sezione fotografica della rivista Geo in Francia. I giurati hanno esaminato 73.044 foto, scattate da 4.548 fotografi provenienti da 125 paesi.

General News, Storie, 1° premio. La foto è di Ivor Prickett, The New York Times
. Un bambino tenuto in braccio da un soldato delle forze speciali irachene, dopo essere stato portato fuori dall'ultima area controllata dallo Stato Islamico nella città vecchia di Mosul da un uomo sospettato di essere un militante

General News, Storie, 1° premio. La foto è di Ivor Prickett, The New York Times
. Un bambino tenuto in braccio da un soldato delle forze speciali irachene, dopo essere stato portato fuori dall’ultima area controllata dallo Stato Islamico nella città vecchia di Mosul da un uomo sospettato di essere un militante

General News, 1° premio. La foto è di Patrick Brown, Panos Pictures, per Unicef. I corpi di rifugiati rohingya morti dopo che l'imbarcazione su cui provavano a scappare dal Myanmar si è ribaltata a circa otto chilometri al largo della spiaggia di Inani Beach, vicino a Cox's Bazar, Bangladesh. Sulla barca c'erano circa 100 persone. Ci sono stati 17 sopravvissuti

General News, 1° premio. La foto è di Patrick Brown, Panos Pictures, per Unicef. I corpi di rifugiati rohingya morti dopo che l’imbarcazione su cui provavano a scappare dal Myanmar si è ribaltata a circa otto chilometri al largo della spiaggia di Inani Beach, vicino a Cox’s Bazar, Bangladesh. Sulla barca c’erano circa 100 persone. Ci sono stati 17 sopravvissuti

La foto è di Ivor Prickett, The New York Times
. Civili che sono rimasti a Mosul ovest dopo la battaglia per riprendere la città, si mettono in fila per ricevere aiuti nel quartiere di Mamun.

La foto è di Ivor Prickett, The New York Times
. Civili che sono rimasti a Mosul ovest dopo la battaglia per riprendere la città, si mettono in fila per ricevere aiuti nel quartiere di Mamun.

Spot News, Storie, 2° premio. La foto è di Toby Melville, Reuters. Una passante consola una donna ferita dopo che Khalid Masood ha investito i pedoni sul ponte di Westminster a Londra, nel Regno Unito, uccidendo cinque persone e ferendone altre.

Spot News, Storie, 2° premio. La foto è di Toby Melville, Reuters. Una passante consola una donna ferita dopo che Khalid Masood ha investito i pedoni sul ponte di Westminster a Londra, nel Regno Unito, uccidendo cinque persone e ferendone altre.

Persone, Storie, 1° premio. La foto è di Adam Ferguson, The New York Times. Aisha in posa per un ritratto a Maiduguri, stato di Borno, Nigeria. Dopo essere stata rapita da Boko Haram, Aisha doveva compiere un attentato suicida, ma è riuscita a scappare.  Dal 29 agosto al 22 settembre 2017 Ferguson ha realizzato ritratti delle ragazze rapite da Boko Haram a cui è stato ordinato di farsi saltare in aria in zone affollate, ma sono riuscite a scappare. (Tutte le foto Ansa)

Persone, Storie, 1° premio. La foto è di Adam Ferguson, The New York Times. Aisha in posa per un ritratto a Maiduguri, stato di Borno, Nigeria. Dopo essere stata rapita da Boko Haram, Aisha doveva compiere un attentato suicida, ma è riuscita a scappare. Dal 29 agosto al 22 settembre 2017 Ferguson ha realizzato ritratti delle ragazze rapite da Boko Haram a cui è stato ordinato di farsi saltare in aria in zone affollate, ma sono riuscite a scappare. (Tutte le foto Ansa)

People, 1° premio. La foto è di Magnus Wennman. Djeneta (a destra) è a letto e non risponde agli stimoli da due anni e mezzo, sua sorella Ibadeta da più di sei mesi: entrambe hanno la cosiddetta uppgivenhetssyndrom, a Horndal, in Svezia. La uppgivenhetssyndrom è una patologia che si crede esista solo tra i rifugiati in Svezia.

People, 1° premio. La foto è di Magnus Wennman. Djeneta (a destra) è a letto e non risponde agli stimoli da due anni e mezzo, sua sorella Ibadeta da più di sei mesi: entrambe hanno la cosiddetta uppgivenhetssyndrom, a Horndal, in Svezia. La uppgivenhetssyndrom è una patologia che si crede esista solo tra i rifugiati in Svezia.