Figli e genitori insieme a partire dalla Messa

Continuare la riflessione sulla famiglia, con uno sguardo in particolare al rapporto questa tra questa e i giovani, anche in preparazione all’assemblea generale del Sinodo dei vescovi del prossimo anno. È l’obiettivo che l’arcivescovo di Bari-Bitonto, Francesco Cacucci, ha proposto presentando ieri a Bari, durante l’assemblea diocesana, la “traccia” per il nuovo Anno pastorale dal titolo «Di generazione in generazione». Spunto per la riflessione è la storia di Giuseppe d’Egitto, raccontata nella Genesi. Una storia che «ci insegna – ha detto Cacucci – che più matura l’amore tra i fratelli, più cresce l’amore di figli e più si realizza in pienezza l’amore del padre ».

Per il tempo di Avvento e Natale, Cacucci suggerisce alle comunità parrocchiali di agire su tre fronti: accogliere durante la liturgia domenicale le famiglie e i ragazzi dell’iniziazione cristiana; «mostrare particolare premura» verso i giovani perché più di altri «rischiano di avere come interlocutore privilegiato» il computer o il telefonino; infine, «dare nuovo impulso all’incontro settimanale della comunità». «La prima parte del tempo ordinario, attraverso il racconto evangelico della chiamata dei primi discepoli – ha proseguito l’arcivescovo – apre alla comprensione della vita come chiamata alla sequela e alla riscoperta della figliolanza divina». Cacucci ha quindi esortato gli adulti, ed in particolare i genitori, ad ascoltare i sogni dei figli come Giacobbe ha fatto con Giuseppe. Il passo in cui Giuseppe, ingiustamente perseguitato e spogliato della tunica, è gettato in una cisterna prepara, in Quaresima, la storia di Gesù. Anche la comunità cristiana rischia di “spogliare” i giovani della tunica quando li considera inaffidabili.

Cacucci, invece, suggerisce «un loro maggiore coinvolgimento negli organismi pastorali di partecipazione». In tempo di Pasqua e Pentecoste, i sacramenti dell’iniziazione cristiana, che soprattutto nel periodo pasquale coinvolgono tante famiglie, dovrebbero «aiutarle a riscoprire la bellezza del dialogo tra le generazioni», ha aggiunto il presule, che propone alla comunità diocesana «di vivere una “peregrinatio” della tenda dell’incontro», considerata «uno spazio e un tempo dove adulti e giovani possano confrontarsi». «Le solennità della Santissima Trinità, del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù e del Sacro Cuore», che introducono la seconda parte del tempo ordinario, possono infine diventare «preziosa occasione» per evangelizzare e scoprire la bellezza di una fede di popolo che si trasmette tra le generazioni.

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