Festivalfilosofia 2021 mette a tema la libertà

EUGENIO GIANNETTA

«Libertà» è il tema della 21ª edizione di Festivalfilosofia , che si terrà da venerdì 17 a domenica 19 settembre in 40 luoghi e tre città: Modena, Carpi e Sassuolo. Saranno quasi 200 gli appuntamenti in programma tra mostre, spettacoli, iniziative per i giovani, cene filosofiche e oltre 45 lectio magistrali, per una manifestazione che nei suoi 20 anni ha superato i due milioni di presenze e continua a proporre voci nuove in un continuo rinnovamento, soprattutto di pensatori internazionali. L’edizione 2021 – studiata per riflettere sul tema della libertà dopo un difficile anno e mezzo di necessarie restrizioni – è stata presentata ieri a Modena in conferenza stampa, anticipando alcuni dei temi: essere liberi e da cosa, dopo aver provato cosa significhi essere privati della libertà individuale, ma anche libertà in un’accezione collettiva, all’interno dei nostri sistemi politici, passando per abitudini e neuroscienze, cercando di capire come possono influire sulla nostra mente e se rischiano di limitare le libertà.

«Ripartiamo dalle 70 mila presenze dello scorso anno – spiega Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena – mettendo in moto la città. Si parlerà di libertà economica, di temi relativi la tutela sanitaria, internet, le libertà individuali. La libertà è una conquista, non cade dal cielo». All’intervento del sindaco sono seguite le parole di Michelina Borsari, membro del Comitato scientifico del Consorzio per il Festivalfilosofia: «La sospensione di alcune libertà individuali è come se avesse irritato un nervo sopito. Abbiamo messo in atto una gerarchia di valori, subordinando – giustamente – la libertà alla salute. Tra i temi che affronteremo anche il concetto di decisione: dalla modernità in poi siamo stati costretti a prendere decisioni in continuazione. Tra le sfide che la filosofia deve affrettarsi ad affrontare, nuovi saperi come le scienze, le neuroscienze e le scienze cognitive. I membri di una società non sono liberi quando ciascuno prende le proprie decisioni, ma quando le libertà dell’uno e dell’altro hanno fini solidali. Il mestiere del festival è alzare il livello di consapevolezza».

La scelta del tema della libertà porta a riflettere su parole di senso comune, cercando di fornire un inventario sul presente e declinando il tema alla luce dell’esperienza sociale e politica. Tra i blocchi tematici che saranno affrontati anche il libero arbitrio, l’addomesticamento, l’abitudine, ma anche il capitalismo digitale: macchine, algoritmi, entità che influenzano la nostra scelta e che, come spiega Barbara Carnevali, membro del Comitato scientifico, danno la sensazione di un «eccesso apparente di libertà che può trasformarsi nell’effetto contrario». A dare una visione a tutto tondo del programma è Daniele Francesconi, direttore del festival: «La questione dell’abitudine, che affronteremo, è per molti versi anche la questione di come riappropriarsi di queste forme di cultura dopo un’interruzione come quella vissuta. Tra gli ospiti, farà il suo esordio Luciano Floridi e interverrà, tra gli altri, Maurizio Ferraris». A concludere gli interventi è Massimo Cacciari, sul concetto di maschera sociale e sincerità: «Non si nasce liberi. La libertà si costruisce e lo si fa sulla base di potenti condizionamenti. La nostra libertà e le scelte che compiamo sono in continua costruzione».

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